“This is the end, my only friend the end…” Forse per una strana coincidenza, forse perchè nulla accade per caso, un ragazzo canticchia la canzone dei Doors, prima di salire sul tram che ci porta alla mostra che Arteutopia dedica al loro leader. Jim Morrison, poeta divorato dalla febbre del rock, istrione che abbagliava con la sua idea di teatro/musica e che nell’euforia psichedelica californiana ha attratto milioni di giovani in un universo spirituale più elevato.
VISIONI DI UNA LEGGENDA – Gli scatti del newyorkese fotogiornalista Frank Lisciandro si impossessano delle pareti raccontando una storia, quella di Jim Morrison, proponendolo sì in veste di bello e dannato, divenuto un mito della musica, ma anche ci fanno vedere Jim nelle vesti di un uomo, con i suoi turbamenti. Un uomo visionario, capace di immaginare un mondo diverso. Momenti pubblici e privati, in sala di incisione e in viaggio, dagli esordi nel 1968 in California agli ultimi tempi nel 1971.
DIARIO FOTOGRAFICO – Sfogliando il diario di immagini che raccontano la breve vita di Jim Morrison ci si accorge di come egli abbia incarnato e vissuto senza nessun freno l’utopia di quegli anni che hanno segnato e cambiato radicalmente la cultura e la società, non solo la musica. Ma di cosa aveva paura allora Jim? “Jim temeva le persone senza un ideale, senza un progetto nella vita…” Queste le parole di Frank Lisciandro a testimoniare la profondità delle convinzioni di Morrison. Frank con lui ha studiato alla scuola di cinema di Los Angeles, ha girato due film Doors – Feast of Friends, HWY e oggi cura la sua eredità artistica. Lisciandro di recente ha curato due libri di poesie della leggenda del Rock e ha raccolto la sua vicenda con Jim in un libro di aneddoti, ricordi e immagini, molte inedite, Jim Morrison – Diario Fotografico.
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