GIARDINO D’ARTE PROFUMATA – Benvenuti nel giardino di Gabriella Gallerani, un giardino che fiorisce di luminosi colori che abitano stoffe delicate. Le sue creazioni sono delle borse di cui una fata s’innamorerebbe a prima vista. Preziosi oggetti d’autore, frutto di un accurato lavoro artigianale, curate nei dettagli ed uniche proprio perchè fatte a mano. Tafta’, seta shagtung, cotone canettato, dal cromatismo cangiante. Rosso Bocca di rose, fuxia Bella di notte, verde pappagallo, turchese di Cielo, rosa Confetto, lilla. I manici, in legno di noce o ramino, assumono le forme di fiori o animali, dal pappagallo al pavone all’ermellino alla tigre, e ogni figura è dipinta con minuziosità, ingannando la mente per la sua verosimiglianza. Da giorno o da sera, grandi o piccine, queste borse si possono considerare vere e proprie opere d’arte, soffici e impalpabili, delle quali, se chiudete gli occhi, potrete quasi avvertire il profumo.
GABRIELLA – Gabriella è una dolce ed elegante signora che lavora alle sue creazioni lasciandosi ispirare dalla natura e dal suo bellissimo pappagallo Pedro di 28 anni, che, mentre noi chiacchieriamo, incuriosito si avvicina a me e spia sotto la gonna. Un amore di creatura! Diplomatasi in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1968, Gabriella ha iniziato come disegnatrice di tessuti, di modelli e allestimenti nel campo della moda. Si è dedicata poi all’illustrazione naturalistica-scientifica, realizzando copertine e tavole per enciclopedie e riviste Mondadori e Fabbri. Da questa esperienza deriva la minuziosità dei disegni da apporre alle borse. Ha disegnato 48 copertine per i celebri romanzi Liala, piatti da collezione, carte da decoupage. Ha progettato decorazioni per Fiorucci a Milano e si è anche dedicata al resaturo di vecchi oggetti in legno, dipingendoli a tempera con soggetti a trompe l’oeil, tecnica che utilizza pure per decorare grandi pareti per privati. Parlando con lei traspare il suo entusiasmo per le cose che fa e come non rimanere incantantati immersi in tanta bellezza?
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