24th

Novembre

Ultima Cena tra realtà e artificiale

Prendendo spunto da “L’ultima Cena” di Leonardo, conservato nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, proprio di fronte al Palazzo delle Stelline, il gruppo Cracking Art dà vita ad un progetto espositivo, rileggendo il capolavoro vinciano, sulla scia di quello che aveva fatto Andy Warhol nel 1987, poco prima di morire.

Dopo Venezia e Spoleto, l’esposizione acquista a Milano un carattere ancora più marcato ed un titolo specifico: Leonardo Da Vinci, il Cenacolo ed altro. Nella Sala del Collezionista è ospitata l’originale rilettura de L’Ultima Cena di Leonardo realizzata nel 1987 da Andy Warhol insieme alle nuove opere del gruppo formato da Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti e Kicco, dedicate proprio al genio di Vinci.

Sette sono le opere inedite dei “crackers”, tra tele ad olio e sculture in plastica reciclata che dialogano con l’opera di Warhol, mentre una dozzina di pinguini di plastica, uno dei loro animali simbolo, osservano una grande luna azzurra nell’installazione “La Luna vista dalle Stelline” di Luca Missoni. Uno sguardo all’esterno e si incontrano quindici montoni d’oro al pascolo nel prato del Chiostro della Magnolia.

Naturale e artificiale trovano così dimora in uno dei più bei palazzi di questa Milano da vivere, da scoprire, da rivalutare, da amare.

Qualche cenno sul movimento Cracking Art:
Il gruppo internazionale Cracking Art nasce il 30 maggio 1993 con la firma dei primo manifesto, definito “del terzo millennio”, che ne sancisce la filosofia e gli intenti. Ideologo e fondatore del movimento è Omar Ronda e firmatari del documento: William Sweetlowe, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Pizzetti, Kicco .Gli artisti che vi aderiscono sono fautori di una nuova filosofia delle materie che trova nel petrolio/plastica il mezzo di espressione più idoneo alla loro creatività. Il Cracking, da cui il movimento prende il nome, è un procedimento petrolchimico denominato che trasforma il greggio – materia naturale erede genetico di ogni vita animale e vegetale – in un magma artificiale sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati, tra cui le materie plastiche. La filosofia degli artisti Cracking è dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura – soprattutto del mondo animale – per restituire al petrolio la sua antica immagine organica, evocando un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Il movimento si è ormai affermato in campo internazionale grazie alle numerose installazioni create a tutela dell’ambiente, realizzate in plastica riciclata adottando forme di animali in pericolo di estinzione (delfini, gabbiani, stelle marine, tartarughe, pinguini) e disseminandoli nelle città e in spazi aperti. L’intenzione del gruppo è quella di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale e l’uso rivoluzionario e innovativo di materie plastiche diverse ed evocative di un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.

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