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Marzo

Scoperta la tomba restaurata di Carlo Maciachini

Si è tenuta la scorsa domenica 2 aprile, alle ore 11, la cerimonia di svelamento al pubblico del restauro della tomba dell’architetto Carlo Maciachini, che progettò il Cimitero Monumentale.

L’opera di restauro, supervisionata dalla Soprintendenza e patrocinata dal Comune di Milano, è stata promossa dall’Associazione Amici del Monumentale con il contributo di Fondazione di Comunità e del Comune di Induno Olona, dove l’architetto nacque il 2 aprile 1818. 

Carlo Maciachini progettò per sé e per la sua famiglia un’edicola con uno stile sobrio ed essenziale: i colombari, posti lungo le pareti delle Gallerie inferiori di ponente sono delimitati da un cancello in ferro battuto, impreziosito da foglie d’acanto che formano i bracci di una croce, a sua volta affiancata alla rappresentazione di alcuni nodi di Salomone. I nomi degli appartenenti alla famiglia Maciachini sono incisi su lastre marmoree, ornate dalla presenza di stelle a otto punte.

Carlo Maciachini

L’architetto Maciachini, nato nel 1818 in una famiglia di umili origini a Induno Olona, ottenne l’incarico per la realizzazione del Cimitero Monumentale nel 1863, dove progettò al suo interno diverse edicole per le famiglie più in vista dell’allora contemporaneità milanese. Tra le molte, spiccano le sepolture Turati, Sonzogno, Calegari e Keller. Dei suoi interventi nella città di Milano, invece, si ricordano le facciate delle chiese di Santa Maria del Carmine, San Simpliciano e San Marco.

Di Antonello Leo

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Iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 2012 come Pubblicista, collabora da anni con numerose testate locali, occupandosi prevalentemente di cronaca e politica. Laureato in comunicazione all’Università Cattolica di Milano, si specializza in Marketing nel 2015 con un master in Bocconi iniziando così a lavorare stabilmente per diverse multinazionali. Innamorato del Brasile, è grande conoscitore della realtà e della cultura verdeoro. E’ molto impegnato nel sociale: ha infatti fondato nel 2012 un’associazione benefica che sostiene progetti socio-educativi nelle favelas di Rio de Janeiro, la sua seconda città dopo Milano.

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