Ne La Milanesiana cornice del Teatro dal Verme, Orhan Pamuk e Ferruccio Bortoli catturano ed incantano la platea.
LIBERTA’ ASSOLUTA – “Essere Turchi ed Italiani oggi in Europa è vivere in un ideale di libertà assoluta, non avere più giudizio, essere aperti agli altri senza perdere i riferimenti con le proprie origini”, così F. De Bortoli, direttore del Sole 24 ore, incastona il messaggio dei romanzi di Pamuk. L’infinito spazio del linguaggio è la catena d’unione che trasforma le opere di Pamuk in romanzi di formazione contemporanea: “La vita unisce non divide e così anche la letteratura” continua De Bortoli nel suo prologo. Istanbul è la protagonista dei romanzi di Orhan, una città universale e ricca di vita pulsante. Le case e le stanze dei protagonisti dei suoi romanzi sono luoghi invasi dalla TV, dai mezzi comunicazione eppure si sentono soli. “Senza dialogo il mondo è una palude color pece. Ecco la città di cui aver paura: quella in cui le coscienze vanno in malora”, con queste parole e nel sommo accostamento di Pamuk ai grandi della letteratura, De Bortoli lascia la parola ad Orhan.
LA PAROLA AL NOBEL – La melodiosa lingua turca accompagna come un suono le parole di Orhan Pamuk nel suo sapiente intervento su Variazioni sull’assoluto. “Tolstoj, Proust e Thomas Mann sono per me gli autori più grandi, che suscitano un sentimento di bellezza, le loro descrizioni come le pitture degli impressionisti, mettono davanti ai miei occhi tinte e fantasie ben definite”. Con questo incipit, Orhan accompagna il pubblico attraverso una strada parallela tra Dostoevskij e le sue Memorie del Sottosuolo ed il ruolo dell’intellettuale turco oggi in Europa. Chi vive ai margini dell’Europa conosce “le dispute interiori tra Oriente e Occidente”, compie uno sforzo immaginativo originato da situazioni contraddittorie. La Turchia bussa alla porta dell’Europa e rappresenta un territorio di confine per posizione geografica, mentalità e storia. “Molte novità letterarie sono nate dal dissidio di amore/odio per la logica Europea”: con un messaggio positivo ed ottimista verso un’Europa allargata, Orhan Pamuk conclude e riceve con emozione il premio La Milanesiana – I protagonisti del cambiamento, per aver continuato un disegno letterario di che punta alla totalità. La serata si conclude con il concerto Folias & Romanescas di Jordi Savall e Rolf Lisleval: tecnica di improvvisazione e segreti della musica antica si sposano con la magia della viola a gamba per aprire spazi di assoluta libertà.
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