Esattamente come me ce li aspettavamo. I Nouvelle Vague… Sensuali, freschi e delicatissimi: il loro french touch non si è certo fatto desiderare al Transilvania Live.
NEW BOSSA – Un folto pubblico, educato e sorridente, ha accolto con calore ballerino l’arrivo di due dame voluttuose sul palco, precedute dalle timide Au Revoire Simone, gentile scoperta di questo piovoso mercoledì sera milanese. Un’ora e mezza di bossa nova con contorno di new wave, rivisitazioni parigine di brani soft-dark, che hanno reso immortale l’Inghilterra degli anni ’80. Clash, Bauhaus e Tuxedomoon arrangiati delicatamente fra contrabbasso e chiatarra acustica vellutata. Una leggenda vuole che i bravi reinterpretati non siano mai stati ascoltati dai prodi parigini.
CAREZZE DAI CLASH AI JOY DIVISION – A dirla tutta, risulta difficile pensare che le otto chanteuses très charmantes che compaiono nel disco (sul palco solo due, n.d.r.) riescano ad accarezzare Love Will Tear Us Apart dei Joy Division, Making Plans For Nigel degli XTC o Guns Of Brixton dei Clash, senza averle mai sentite in un bar fumoso. Pubblico in visibilio per Killing Moon degli Echo And The Bunnymen, Blue Monday dei New Order e Too Drunk To Fuck dei Dead Kennedys, cantata senza stonature da tutto il pubblico.
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