READY – Greg Dulli con i suoi Twilight Singers ci ha riportato indietro nel
tempo con una serie di canzoni di blues-rock, canzoni che arrivano dirette.
Poi muri sonori, distorsioni, grandi virtuosismi di Jeff Klein, al piano e occasionalmente alla chitarra, quando Dulli si appropriava delle tastiere, e Dave Rosser, lead guitar. Towards the waves è l’intro su cui si consuma l’attesa, aspettiamo che una figura appaia sul palco, lo sciabordio del mare o forse il tempo che scorre e poi esplode in I’m ready, canzone del nuovo Powder burns, e il pubblico risponde che sì, è pronto. Dopo un paio di canzoni, tra cui Bonnie Brae, entra la roccia, meglio conosciuto come Mark Lanegan, amico di Dulli e recente acquisto della band; parte Live with me e la sua voce profonda scuote il Transilvania Live. Lanegan canta con una compostezza inaudita, l’unico movimento, seppur lieve, è quello della testa che segue la melodia, una figura solida ma estremamente concentrata su ciò che canta.
ROCK ON – Il tempo passa veloce, tra applausi ed emozione, perchè quelle canzoni non possono far altro, sono create per emozionare ed il contrasto tra la voce di Greg e quella di Mark più corposa, da vecchio bluesman consumato, dona quel di più che amplifica l’effetto. I musicisti passano con facilità da un ritmo blueseggiante a canzoni di marca più rock, che ricordano molto gli Afghan Whigs e gli Screaming Trees, non a caso band in cui militavano Dulli e Lanegan nei primi anni ’90. Al confronto di Lanegan, che sul palco entra per cantare e non rivolge parola al pubblico, come se in realtà non fosse su quel palco, ma solo una fugace apparizione; Greg, forse influenzato dagli amici italiani, si è lasciato andare. Con molta simpatia mette in atto la “sceneggiata” della grande rockstar, sigaretta sempre tra le labbra, bicchiere di birra a portata di mano, enfasi nel canto e grande attesa tra una pausa e l’altra, riempita a dovere dai bravi Scott Ford e Bobby Macintyre, sezione ritmica; un atteggiamento e una bravura che hanno sempre fatto riscuotere ai Twilight Singers l’applauso del pubblico.
CHEMESTRY – Una scaletta ricca, che si divideva fra cover, pezzi originali e canzoni di Mark da solista. Spiccano una Where did you sleep last night particolarmente intensa, sarà forse per il ricordo di un certo Kurt Cobain che la rifece con lo stesso Lanegan, chi lo può dire. E la coinvolgente Sideways in reverse, una delle canzoni più tirate. Sempre in bilico tra il dolceamaro, le luci del concerto si spengono su Black is the colour of my true love’s hair, una ballata affidata, ancora una volta, al duetto Dulli-Lanegan. Un binomio più che riuscito, grazie anche alla versatilità di tutti i componenti di questo progetto.
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