Generi che si incontrano, si sfiorano ad un crocevia. La settimana scorsa per MiTo Settembremusica è stata una grande passerella di artisti. I concerti erano strapieni e c’era un pubblico eterogeneo. Questo significa che dobbiamo restituire allo spettatore musica di qualità. Renzo Arbore ha replicato sul palco dello Smeraldo: “Siamo felici di essere qui all’interno di questa cornice. Questa è una manifestazione che fa onore a Milano e Torino, due grandi città che sono tornate a puntare sulla musica di qualità”.
DAL JAZZ A CANTANAPOLI – Nel calendario delle jazz session era l’appuntamento più atteso: McCoy Tyner, il grande pianista americano, ha sbancato dal palco del Blue Note. Novanta minuti per una jam session irripetibile. Si dice che il vino più invecchia e più sia saporito. La stessa sensazione abbiamo provato con Mister Tyner, con quelle sue dita spedite, sul quel repertorio che ci ha trascinati tra i grandi colossi di jazz. Chi lo avesse dimenticato, questa leggenda del jazz vivente ha fatto parte del quartetto di John Coltrane. Il pubblico del Ventaglio Smeraldo si è ritagliato “Un Mercoledì da leoni” con l’esibizione di Renzo Arbore e la sua Orchestra italiana. L’artista foggiano è tornato in gran forma con i grandi classici della canzone napoletana: da ‘Na sera ‘e maggio a Voce ‘e notte, dirottando il tempo sulla sponda della memoria con omaggi a Totò, Carosone e Murolo. Nonostante c’è chi avverta la mancanza nella band delle voci di Eddy Napoli e Francesca Schiavo, lo spettacolo è stato davvero entusiasmante con le esibizioni da solista dell’inseparabile Gegè Telesforo. Arbore è stato perfetto da padron di casa e tra il pubblico lo applaudivano anche Luisa Corna, Don Mazzi e Piero Chambretti. Più di due ore e mezza di musica, con una valanga di bis con i classici del repertorio del re dell’Altra domenica: da Il materasso a Ma la notte.
INCROCI E SPERIMENTAZIONI – Il Teatro degli Arcimboli ha ospitato il doppio concerto del pianista Roberto Cacciapaglia e del cantautore Franco Battiato. Peccato però che i due non si siano dati appuntamento sulla scena per duettare almeno in un paio di brani. Il pianista milanese ha spulciato nel suo repertorio, assecondando l’easy-listining da musica da spot. Il cantautore siciliano ha eseguito degli assoli, omaggiando anche Giuni Russo. Poi, accompagnato da una splendida orchestra, ha dato vita ad un viaggio musicale alternando vecchi e nuovi capolavori della sua sterminata discografia. Tuttavia, chi ha osato di più ed ha vinto la sfida è stato Vinicio Capossela, con il suggestivo concerto-spettacolo Rime e lamentazioni per Michelangelo: “Queste rime proprio per il fatto che vengono da Michelangelo – sottolinea il cantautore – possono risuonare, avere una fisicità”. Cento minuti tra voce, piano e archi, con i bravissimi Mario Brunello e Paolo Pandolfo. Chiusura di settimana con il doppio concerto di Stefano Bollani al Teatro Ventaglio Smeraldo. Il suo piano ha inseguito il jazz duettando con la tromba di Enrico Rava e la voce di Petra Magoni. Ironico e divertente, il pianista milianese ha dominato la scena, grazie anche alla complicità del fisarmonicista Stian Carstensen, con cui ha eseguito in maniera eccelsa. Una maratona di cinque ore che resterà nell’agenda di MiTo!
Comments are closed.