Code al botteghino del DatchForum dal primo pomeriggio per la caccia agli ultimi biglietti del concerto di Roger Waters. Tutto Sold Out. I bagarini li mettono in borsa e gli incalliti fan dell’ex Pink Floyd restano fuori. Ecco il concerto da fuori il cancello.
BIGLIETTI ALL’ASTA – La speranza è sempre l’ultima a morire. E alle 18.30 una coda di persone spera ancora che siano messi in vendita gli ultimi biglietti. Niente, per la gioia dei bagarini che possono mettere all’asta gli ultimi rimasti. Al botteghino ne arrivano una decina, ma non bastano ad accontentare le centinaia di persone venute da tutt’Italia per godersi il Dark Side of the Moon Tour. “Jammo, jammo, tengo ‘nu bello primo anello?”, dice un bagarino ad una giovane coppia. Il costo? Non si fanno sconti a nessuno. Bisogna tirar fuori dal portafogli almeno centocinquanta euro. C’è chi riesce ad accaparrarsi un parterre per ottanta euro, ma i prezzi sono ancora alti fino alle 20.00. “Mio marito non è potuto venire. Glielo avevo regalato per il nostro anniversario di matrimonio – ci racconta una signora – L’ho pagato centotrenta euro e non ho intenzione di perdere tutti questi soldi”. I bagarini la corteggiano per comprarlo a basso prezzo e poi rivenderlo.
FUORI DAL CANCELLO – Alle 21.00 ci sono ancora una decina di biglietti in giro, ma i venditori ambulanti non cedono. “Ultimo prezzo. Siamo in tre. Tre biglietti a cento euro. Il concerto è già iniziato”, chiedono tre studenti. Niente, “gli affari sono affari” e quando alle 21.25 si sentono da fuori le note di Shine on You Crazy Diamond, gli irriducibili si rassegnano ad ascoltare il concerto fuori dal cancello. Un gruppetto di ragazzotti origlia e apre una discussione sulle due anime dei Pink Floyd: Gilmour e Waters. “Ho ascoltato Waters l’estate scorsa all’Arena di Verona. Ma Gilmour è un’altra cosa”, così provoca l’amico. E l’altro risponde: “Waters è più caldo, dialoga di più col pubblico. Gilmour è più freddo, ma quando impugna la chitarra…”. Intanto il concerto avanza, e chi è fuori si accaparra una posizione strategica per godersi quel che resta “dell’altra faccia delle luna”. La scaletta avanza fluttuando tra gli hits dei Pink Floyd, mentre la seconda parte è dedicata interamente all’esecuzione dal vivo di Dark Side of The Moon.
COMMENTI – “La scaletta mi ha deluso – ci racconta Paolo alla fine – perché Waters ha puntato poco sugli album che lo hanno caratterizzato. Mi è sembrato un duello nei confronti di Gilmour, rileggendo quei brani che non sono consoni al suo percorso”. E poi il giovane di Saronno ha visto i Pink Floyd galleggianti a Venezia, e il suo giudizio è insindacabile: “Altri momenti, altri tempi, altra musica. Mi ricordo questa ciurma di barche che tentavano di avvicinarsi al palco”. Il concerto ripesca qualcosa dall’album The Final Cut, e per ascoltare The Wall occorre aspettare i bis. Al termine, ad animare il ritorno in autobus verso la stazione della metropolitana di Famagosta ci pensa Roberto, avellinese: “Il voto? Poco più della sufficienza. Non ha più la voce di una volta”. Alcuni insorgono e si ribellano a questo giudizio. I commenti sono ancora aperti perché Roger Waters resta un’icona della grande musica di tutti i tempi.
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