Cento anni fa venivano inglobati nella città di Milano undici borghi e Muri d’Artista li racconta tutti; Affori, Chiaravalle, Musocco, Lambrate, Greco, Crescenzago, Vigentino, Baggio, Niguarda, Gorla-Precotto e Trenno. Di fatto il Regio decreto portò al raddoppio della area urbana milanese e a una profonda trasformazione della sua identità. Per il centenario, l’Amministrazione comunale ha scelto di celebrare, all’interno del ricco palinsesto di iniziative dal titolo “Dai Borghi alla Città, dalla Città ai Quartieri”, con la mostra “In Archivio. La Più Grande Milano” e con il progetto Muri d’artista, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
“Milano è una città di tante anime e sfaccettature diverse – afferma l’assessora ai Servizi civici Gaia Romani – e questi due progetti ci danno l’opportunità di valorizzare l’identità di ciascun quartiere, dove un ruolo rinnovato, con maggiore forza rispetto al passato, viene svolto dai Municipi. In questo progetto la Cittadella degli Archivi è stata preziosa per il lavoro di ricerca sul materiale custodito e messo a disposizione, che ci consente oggi non solo di portare avanti un altro tassello nella riqualificazione di questo luogo attraverso i murales ma anche di riflettere sulla storia della nostra città e progettarne insieme il futuro. Promuovere momenti di comunità, come quelli che questo progetto genererà, è fondamentale per far proseguire Milano nel suo percorso di metropoli internazionale, senza rinunciare alla sua vera anima”.
Anche il progetto Muri d’artista si è ispirato quest’anno al centenario dell’aggregazione degli undici comuni. Seicento metri quadrati di arte murale lungo tutta l’intera via Monterotondo realizzati da quattordici artisti, Antonella Aprile, Giuseppe Buzzotta, Davide Genna, Coquelicot Mafille, Leila Mirzhakani, Silvia Negrini, Silvia Paci, Aronne Pleuteri, Shanti Ranchetti, Valdrin Taqui, Luca Zarattini, Gabriele Colletto, Lorenzo Di Lucido, Alexander Vinogradov.
“Anche quest’anno le artiste e gli artisti invitati a Muri D’Artista sono chiamati interpretare la storia di Milano hanno restituito narrazioni tangibili, episodi, dettagli e visioni mediando tra il racconto sui quartieri selezionati e il loro personale approccio estetico in un dialogo perfetto – afferma la curatrice Rossella Farinotti.