Concepita e presentata per l’apertura di Pirelli HangarBicocca nel 2004 da un progetto di Lia Rumma, l’installazione permanente site-specific di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti, deve il suo nome ai Palazzi descritti nell’antico trattato ebraico Sefer Hechalot, il “Libro dei Palazzi/Santuari” risalente al V-VI secolo d.C., in cui si narra il simbolico cammino d’iniziazione spirituale di colui che vuole avvicinarsi al cospetto di Dio.
Le sette torri – del peso di 90 tonnellate ciascuna e di altezze variabili tra i 13 e i 19 metri – sono realizzate in cemento armato utilizzando come elementi costruttivi moduli angolari dei container per il trasporto delle merci.
Materiali e simboli
Anselm Kiefer ha inserito tra i vari piani di ciascuna torre libri e cunei in piombo, che, comprimendosi sotto il peso del cemento, garantiscono maggiormente la staticità delle strutture. Per l’artista l’utilizzo di questo metallo non ha solo un valore funzionale, ma anche simbolico: il piombo, infatti, è considerato nella tradizione materia della malinconia.
I Sette Palazzi Celesti rappresentano un punto d’arrivo dell’intero lavoro dell’artista e sintetizzano i suoi temi principali proiettandoli in una nuova dimensione fuori dal tempo: l’interpretazione dell’antica religione ebraica; la rappresentazione delle rovine dell’Occidente dopo la Seconda guerra mondiale; la proiezione in un futuro possibile da cui l’artista ci invita a guardare il nostro presente.
Dal settembre 2015, cinque grandi tele, realizzate tra il 2009 e il 2013, arricchiscono e ampliano l’installazione permanente di Anselm Kiefer. Il riallestimento, a cura di Vicente Todolí, ripensa e conferisce un nuovo significato al lavoro dell’artista. Le cinque grandi tele – Jaipur (2009); due opere della serie Cette obscure clarté qui tombe des étoiles (2011); Alchemie (2012); Die Deutsche Heilslinie (2012-2013) – sono esposte nello spazio delle Navate che accoglie l’installazione permanente, conferendo un nuovo significato al capolavoro di Anselm Kiefer.
Le opere pittoriche formano, insieme alle “torri”, un’unica installazione – dal titolo I Sette Palazzi Celesti 2004–2015 – che affronta temi già presenti nell’opera site-specific – le grandi costruzioni architettoniche del passato come tentativo dell’uomo di ascendere al divino e le costellazioni rappresentate attraverso la numerazione astronomica – e aggiungono inoltre alcune riflessioni centrali nella poetica dell’artista, quali la relazione tra uomo e natura, i riferimenti alla storia del pensiero e della filosofia occidentale.
L’artista
Anselm Kiefer nasce a Donaueschingen in Germania nel 1945. Dopo gli studi in legge e in letteratura, si dedica all’arte. I suoi primi lavori, realizzati nella seconda metà degli anni ’60, sono influenzati dal gesto e dall’opera dell’artista Joseph Beuys. Tra il 1993 e il 2007 Anselm Kiefer si trasferisce a Barjac, nel Sud della Francia, dove ha trasformato una fabbrica della seta di 350.000 metri quadrati nella sua casa-studio. Oggi vive e lavora a Croissy e a Parigi, ma molte delle sue grandi installazioni sono ancora custodite a Barjac, in una sorta di museo personale e opera d’arte totale.
di Letizia Dehò
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