Neon, corridoi, stanze è la mostra di Bruce Nauman, uno degli artisti contemporanei più importanti in attività, al Pirelli Hangar Bicocca fino al 26 febbraio 2023. Lo spazio enorme e il soffitto altissimo dell’Hangar è aperto ma a tratti chiuso dalle isole-corridoi. Le opere realizzate si possono guardare ma si può anche interagire con esse, in quanto attivatori di azioni insolite in luoghi estranianti. Si possono toccare le pareti di legno verniciato liscio o di colore naturale, i muri solidi, supportati dal sostegno esterno con telai e diagonali contrafforti.
Le luci si impongono alla vista: una volta usciti dal corridoio con luce verde (Green Light Corridor, 1970), si verifica un’alterazione della percezione visiva per i successivi cinque secondi. Si riflette su come si osserva il mondo al di fuori dell’opera, della mostra intera. L’esposizione presenta non solo installazioni luminose ma anche video storici delle sue camminate (Walk with Contrapposto, 1968), un invito a rallentare il ritmo dei nostri corpi e corridoi senza luci, specchiati, dove si può guardare altrove ma non sul proprio corpo, se non avvicinandosi (Double Wedge Corridor with Mirror, 1970).
Sono opere imponenti quelle che colmano lo spazio per 3 o 4 metri di altezza e sono stati studiati sistemi istallativi che partono bilanciati dalle funi d’acciaio, connesse al soffitto, lunghe parecchi metri. Sono il supporto delle opere e parte di esse come anche i generatori dei neon, collocati vivi vicini al soggetto. L’opera Die si accende in coro: le luci, una alla volta, lampeggiano con colori diversi. Il tema principale dell’orchestra: la catarsi della morte.
Al Pirelli Hangar Bicocca l’entrata è sempre gratuita, per immergersi nell’arte contemporanea e per una cultura aperta a tutti. Pirelli Hangar Bicocca sorge all’interno di quelli che erano i vecchi capannoni del Gruppo Ansaldo, dove si producevano bobine per i motori elettrici dei treni: ora i 7000 mq sono stati trasformati in uno spettacolare spazio espositivo, dove la memoria storica di un ex luogo di lavoro dialoga con la creatività di artisti e architetti contemporanei.
All’interno è completamente dipinto di blu scuro e all’esterno è coperto da una corazza di metallo argentato, ma ha conservato le caratteristiche architettoniche di spazio industriale. In meno di vent’anni, Pirelli Hangar Bicocca è stata in grado di trasformare una fabbrica dismessa in uno degli snodi più importanti per l’arte contemporanea europea e non solo.
A pochi passi dall’università e facilmente raggiungibile con la metro, questo gigantesco spazio espositivo milanese mette a disposizione di tutti esperienze che sanno colpire nel profondo con gli inediti punti di vista di opere di artisti viventi che indagano la società in cui viviamo mettendone in luce tutte le contraddizioni.
La storia dell’edificio di Pirelli HangarBicocca è strettamente legata alla Breda, società fondata nel 1886 dall’Ingegner Ernesto Breda che dal 1903 spostò l’azienda nel quartiere Bicocca. Così fecero Pirelli, Falck e Marelli, trasformando l’area in uno degli insediamenti industriali più importanti d’Italia. 200.000 o metri quadrati dei nuovi stabilimenti, come Pirelli HangarBicocca, allora diviso in corpi di fabbrica diversi per tipologia, origine ed estensione.
Lo “Shed”, per esempio, edificio tipicamente industriale realizzato con mattoni a vista, di altezza ridotta, con tetti a doppio spiovente e ampi lucernari, è già riconoscibile nelle immagini risalenti alla prima metà degli anni Venti ed era il luogo di produzione di componenti per locomotive e macchine agricole. Nel 1955 la Breda Elettromeccanica e Locomotive espanse i propri spazi con l’aggiunta di un edificio cubico voltato a botte che oggi presso Pirelli HangarBicocca è lo spazio espositivo chiamato “Cubo”.
Il monumentale fabbricato che unisce lo Shed al Cubo, oggi chiamato “Navate”, venne, invece, eretto tra il 1963 e il 1965 per essere destinato al reparto trasformatori. Qui avveniva il montaggio e la prova di macchine elettriche di grande potenza. Rimasto intatto nelle dimensioni – 9.500 metri quadrati per circa trenta metri di altezza – l’edificio è caratterizzato da tre navate di cui una, dal 2004, accoglie I Sette Palazzi Celesti dell’artista tedesco Anselm Kiefer.
Depositi e baracche, demoliti attorno al 2000, sorgevano nel giardino dove dal 2010 è situata La Sequenza di Fausto Melotti. Nei primi anni Ottanta la Breda venne ceduta al Gruppo Ansaldo e quasi contestualmente ebbe inizio un progressivo processo di dismissione delle aree industriali storiche a favore di un quasi totale riassetto urbanistico del quartiere Bicocca.
Con la creazione di edifici universitari, centri direzionali e residenze private che si sviluppano attorno al Teatro degli Arcimboldi, il Progetto Bicocca avviato nel 1986 diede inizio alla riqualificazione dei vecchi stabilimenti della Pirelli. Dopo un decennio di abbandono, Pirelli HangarBicocca (ex Ansaldo 17) è stato infine acquistato da Prelios, già Pirelli RE, che nel 2004 ne decise la trasformazione a spazio espositivo per l’arte contemporanea.
Di Federica Lelapi
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