Diretto da Jennifer Yuh Nelson, regista californiana di origini coreane, prima donna ad Hollywood al comando di un film di animazione
Come ama esclamare il simpatico protagonista di Kung Fu Panda 2, “dalla Cina con furore” ecco che sul grande schermo tornano le prodezze del goffo Guerriero Dragone Po (sempre doppiato da Fabio Volo) che, insieme ai Cinque Cicloni, deve combattere il crudele Lord Shen (interpretato da Gary Oldman). Malefico pavone intento a conquistare il grande Paese con la violenza e con le armi, è un agguerrito combattente che mira anche alla distruzione dell’armoniosa cultura del kung fu.
Kung Fu Panda 2 e la pace interiore
Il film Kung Fu Panda 2, fra lunghe pause e ritmati momenti di lotta, esplora le dinamiche degli affetti familiari (occhio alle lacrime); mostra la necessità di ritrovare la pace interiore e scoprire la forza del perdono; evidenzia la sottile linea che divide l’affascinate dal malefico. Infatti, mentre il popolo cinese guarda con entusiasmo l’invenzione dei fuochi d’artificio, Lord Shen usa la pirotecnica come mezzo per ascendere al potere e dominare il palazzo di Gong Ming.
Xiao Po
Se nel primo capitolo la scelta di un papero come padre di un panda ha suscitato qualche polemica, nel secondo atto si scoprono le origini di questo legame, attraverso flashback rappresentati da affascinati disegni bidimensionali che illustrano l’infanzia di Po, affettuosamente chiamato xiao (piccolo in cinese) da Mr Ping. Le rocambolesche gesta e le battute dell’imbranato pachiderma fanno ridere, sono divertenti e ricordano al pubblico che una delle strade della felicità è l’autoironia. Anche se si raggiunge l’apice del successo – Po è il Guerriero Dragone – non è necessario prendersi troppo sul serio. Da vedere: rinfresca la mente e dona refrigerio in queste calde giornate estive.