Quando sento un buon profumo in cucina, penso a lui. Non era né un cuoco né uno chef ma era appassionato di arte culinaria tanto che Marco Ferreri, affidandogli un ruolo chiave nel film “La grande abbuffata” (22 dicembre, ore 19.00) lo mise per davvero vicino ai fornelli. Parliamo di uno dei più grandi attori italiani del ‘900: Ugo Tognazzi.
La Fondazione Cineteca italiana in collaborazione con la Cineteca Nazionale – Scuola Nazionale di Cinema gli rende omaggio a quindici anni dalla scomparsa allo Spazio Oberdan con la rassegna Ugo, nessuno, centomila (Euro 5,00), in programma dall’ 8 al 31 dicembre. Molte delle copie dei film sono presentati nelle bellissime immagini dei recenti restauri.
La sua versatilità gli ha permesso di dimenarsi con disinvoltura nei generi cinematografici più disparati, guidato dai più grandi registi del cinema italiano. Marco Ferreri, ad esempio, gli ha fatto indossare i panni della meschinità e del grottesco in “La donna scimmia” (10 e 28 dicembre, ore 21.30 e 15.00) o in “Una storia moderna: l’ape regina” (17 e 24 dicembre, ore 17.00 e 21.30). Tuttavia, l’indimenticabile Tognazzi appartiene alla satira che colpisce nel segno con toni crudeli e impietosi in “Il petomane” (9 dicembre, ore 15.00), “Il magnifico cornuto” (8 e 21 dicembre, ore 21.30 e 19.00), “Signore e signori buonanotte” (11 dicembre, ore 17.00); al sarcasmo che unisce amarezza e comicità in “Il federale” (14 dicembre, ore 18.30), “Io la conoscevo bene” (21 e 30 dicembre, ore 21.30 e 19.15); o al tono acre e drammatico della tragedia personale e sociale in “La tragedia di un uomo ridicolo” (9 dicembre, ore 19.00), “In nome del popolo italiano” (8 e 31 dicembre, ore 17.00 e 15.00).
Per la presentazione del film La vita agra (14 dicembre, ore 20.45), saranno presenti il regista Carlo Lizzani, Ricky Tognazzi, l’attrice Giovanna Ralli e Luciana Bianciardi, figlia dello scrittore Luciano Bianciardi, dal cui romanzo omonimo fu tratta la storia. Il film, ambientato nella Milano simbolo del boom economico degli anni ’60, sarà proiettato nella copia reintegrata dei tagli di censura e restaurata dalla Cineteca Nazionale – Scuola Nazionale di Cinema con il contributo della Presidenza del Consiglio Comunale di Roma.
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