I latini dicevano “nomen omen“: il nome è un presagio del destino di chi lo porta. Allora cosa deve provare una ragazzina battezzata dalla madre Precious, “preziosa”? E se la ragazza in questione fosse obesa, abitasse ad Harlem nel 1987, avesse la pelle nera, fosse dislessica e subisse molestie sessuali da parte del padre mentre sua madre non fa altro che trattarla come una schiava badando a ricordarle quanto non conti niente: cosa proverebbe questa ragazza? Hai voglia a ripeterti che se ti chiami Precious qualcosa vorrà dire… Eppure.
Eppure la storia di Precious, il film di Lee Daniels tratto da un libro della poetessa americana Sapphire è proprio questa: quella di un’adolescente disadattata, che dalla sua ha soltanto la forza di sognare, anche quando il mondo fuori diventa troppo cattivo, finché non incontra la professoressa Rain che oltre a leggere e a scrivere le insegna che sì, la possibilità di una vita diversa c’è ed è dentro di lei, come se fosse una luce da spingere fuori. Non a caso, il titolo originale del libro di Sapphire è Push: Gabourey Sidibe, la giovane attrice che interpreta l’eroina in questione dice: “Push vuol dire apri la mente, non rimanere ferma dove sei. Se ti trovi incastrata tra due ostacoli, spingi fuori da un lato. C’è sempre spazio sufficiente per spingersi oltre. Puoi fare meglio di così, tutto quello che ci vuole è una bella spinta“.
Questa toccante pellicola arriva in Italia con grande ritardo, dopo aver vinto decine di premi: dagli Independet Spirit Awards al Golden Globe, passando dal Sundance Festival. Dalla Fandango ci dicono che la trattativa per aggiudicarsi la distribuzione del titolo è avvenuta in concomitanza con le celebrazioni degli ultimi Oscar (Precious si aggiudicò le statuette per la miglior sceneggiatura non originale e la miglior attrice non protagonista, Mo’Nique che interpreta la madre di Precious) e che una volta ottenuto il contratto era estate: da pazzi portare nelle sale un film del genere in quel momento, meglio aspettare l’autunno. E così, dal 26 novembre, finalmente il pubblico italiano potrà vedere la toccante avventura di Precious. Per quanto estrema, la sua è una storia universale, che ricorda di non rassegnarci mai alle logiche di violenza e disperazione, di non abbandonarsi alla degenerazione ma alzare la testa e seguire la luce che abbiamo dentro, trasformarla in un faro: per illuminare la strada nostra e degli altri che camminano con noi.