Mancano pochi giorni alla fine dell’evento cinematografico che ha coinvolto il Teatro Strehler, lo spazio Oberdan e alcune piazze della città di Milano, tra cui il Castello Sforzesco e l’Alzaia Naviglio Pavese.
Il Milano Film Festival che vede in concorso 48 opere provenienti da 20 paesi volge alle fasi conclusive e si prepara alle valutazioni finali.
Una curiosità, l’età media dei registi che hanno partecipando è di 30 anni, il 70 % sono uomini e il 30 % donne. Entrambe hanno prediletto l’uso della pellicola forse a giustificare una qualità video impossibile da trascurare per chi ama il cinema, ma non hanno disdegnato i formati digitali, tra cui Digibeta, Dv e Minidv.
Sono emersi varietà di generi, di stili, di sguardi e di culture; vedere un corto è come addentrarsi brevemente nella vita di un paese che non sempre si conosce, qualche volta si sorride dell’umorismo simile al nostro, altre si impara dalle diversità che ci accomunano.
A questo proposito menzioniamo dal gruppo F che potrete rivedere questa sera alla proiezione delle 22.30, “Dime lo que sientes” che non è il ritornello tormentone di una canzone sud americana, ma il titolo del corto made in Mexico di Iria Gomez Concheiro, dove, mettersi all’angolo di una strada per scrivere lettere d’amore a chiunque lo chieda, potrebbe diventare il pretesto per incontrare la persona giusta come capita alla bella protagonista del corto.
Merita di esser visto per la sceneggiatura “L’apprendista”, prodotto nostrano di Giacomo Gatti, a tratti inquietante, ma da non perdere. Un ragazzo torna nel paese dove’è cresciuto. Un misto di ricordi da bambino insieme a quelli da adulto, si intrecciano in uno spazio temporale vagamente percepibile. Il suono delle campane e il mestiere del campanaro a rendere tutto ancora più insolito. Uso impeccabile del colore, complimenti alla fotografia.
Un applauso anche per “Rendez-vous” del belga Damien Chemin che ci ha regalato la visione di un duello ottocentesco alquanto tragicomica. Molto divertente.
A questo punto non vi resta che tuffarvi in questo week end di chiusura con la premiazione dei migliori corti che avverrà domenica sera alle 20.30.
Mentre se siete appassionati di Truffaut, sabato alle 17.00 non perdete la retrospettiva allo spazio Oberdan con “The long voyage home” di Jhon Ford.
Se invece preferite i ritmi della notte, tutti a chiudere il Festival a casa dei registi ovvero al Padiglione Notturno sul Naviglio, con una festa che durerà dall’una di sabato notte sino al mattino seguente.
di Alessandra Curreli
Milano Film Festival
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