La sua forza animalesca lo fa apparire “onnipotente” sul suo tablao, dallo zapateado irruente a quello leggerissimo, che sfiora appena il pavimento, ancora più difficile.
Antonio Marquez, in scena al Teatro Nuovo di Milano, fino al 15 maggio, ha portato in Italia la sua compagnia che poi se ne volerà a Los Angeles.
Lo spettacolo si apre con le danze spagnole de El Sombrero de Tres Picos (Il cappello a tre punte), storia di un amore tra due giovani, contrastato da un nobile e buffo signorotto, interpretato magistralemente da un discepolo di Antonio. Basti pensare che ha ballato per tutto il tempo restando gobbo e tremante…mica facile zapatear in quelle condizioni!
Una prima ballerina muy cariñosa ed un Marquez solare.
Ma è nel secondo tempo che esce l’anima vera del flamenco con un assolo di Antonio, che poi apre il Bolero di Ravel.
A poco a poco, sull’incedere delle note, sul crescendo della musica, si uniscono gli altri ballerini, mostrandoci tutta la loro fierezza.
Un travolgente e intenso Antonio Marquez, ammiccante perchè sa d’essere un pezzo di guapo, ha così concesso due bis d’eccezionale tecnica, gustandosi il bagno d’applausi.
Dovevate vedere che folla di donne vocianti fuori dal suo camerino…
L’ho visto, ho sorriso, mi son voltata e son salita sul suo tablao, muovendo pure io qualche paseo de flamenco…que emocion!
di Melissa Mattiussi
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