Riapre il bando per l’assegnazione dei buoni spesa ai cittadini in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. L’avviso avrà le stesse modalità della prima tornata di aprile, attraverso la quale sono stati assegnati oltre 15.800 buoni
Buoni spesa per sostenere le famiglie residenti a Milano, monoreddito o prive di reddito. Chi vive in affitto o paga il mutuo per la prima casa. Con una disponibilità sul conto corrente non superiore ai 5mila euro al 31 marzo 2020. Reddito complessivo familiare (riferito al 2018) inferiore ai 20mila euro. Precedenza a chi ha figli minori o anziani over 64 nel nucleo familiare; persone con disabilità. La cassintegrazione. Non essere beneficiari di reddito di cittadinanza o di altri sostegni economici del Comune. Infine, non essere proprietari di altri immobili.
Le dichiarazioni
“Finanziare tutte le domande ammissibili della prima graduatoria ed essere riusciti ad aprire una nuova edizione del bando è stato un obiettivo importante -. Così l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Certo, questa seconda tranche arriva in una fase diversa. A lockdown finito e con meno risorse a disposizione. Difatti abbiamo cercato di semplificare i criteri di accesso e, per raggiungere comunque il maggior numero di persone in difficoltà, abbiamo in parte ridotto gli importi dei buoni spesa.
Hub alimentari e buoni spesa sono operazioni complementari. Con quest’ultima vogliamo far emergere e intercettare una nuova domanda. Abbiamo fatto il possibile per raggiungere tutti coloro che si trovano in difficoltà“.
Chi può usufruirne
Chi già beneficiato del buono spesa con la prima edizione non potrà più farne domanda. Per poter aiutare quante più persone possibile, l’importo dei buoni è stato parzialmente ridotto. Sarà pari a 250 euro per le famiglie fino a 3 componenti e a 500 euro per quelle più numerose. Accanto ai bandi per i buoni spesa, il Dispositivo di Aiuto alimentare coordinato dall’ufficio della Food Policy nell’ambito di Milano Aiuta. Così facendo, con gli hub temporanei sono state distribuite oltre 600 tonnellate di cibo, ovvero un equivalente di 1 milione e 600mila pasti, che hanno raggiunto 6mila nuclei familiari.
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