Il leggendario Calendario Pirelli, l’unico fornitore delle gomme per il campionato di Formula 1, nel 2024, sarà curato dall’artista Pryce Gyasi proveniente dal Ghana. Il titolo selezionato è “Eterno”, che significa senza tempo. Gyasi, all’età di 28 anni, non preferisce etichettarsi come un fotografo e ha catturato le fotografie di The Cal tra Londra e il Ghana durante lo scorso mese di luglio. Il protagonista è un insieme di individui molto vari, tutti di origine africana. Tra di loro troviamo l’iconica Naomi Campbell, l’ex giocatore di calcio Marcel Desailly e gli attori Angela Bassett ed Idris Elba.
Il Calendario Pirelli nasce come progetto di Pirelli UK Ltd. Alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica, è infatti la consociata inglese del gruppo che nel 1964 decide di dare vita a un progetto all’epoca del tutto innovativo affidandone la realizzazione a Robert Freeman, ritrattista dei Beatles. Vede così la luce un prodotto editoriale che si pone oltre il campo della moda e del glamour per valenza artistica ed esclusività. Da allora “The Cal”TM scandisce il tempo offrendo una lettura del costume attraverso lo sguardo dei più famosi fotografi. Dal 1964 a oggi 2021 sono state pubblicate 48 edizioni del Calendario Pirelli, realizzate da 37 fotografi. Ecco Bryan Adams, scleto per l’edizione 2022, anno che celebrava anche i 150 anni dell’azienda.
I primi anni di “The Cal”TM sono quelli del crescente successo dei Beatles, della musica rock, della minigonna, ma anche della contestazione giovanile e della mobilitazione pacifista contro la guerra nel Vietnam. Il Calendario si emancipa dalla iniziale vocazione di corporate gadget per i principali clienti e diventa un oggetto esclusivo destinato a pochi beneficiari. Le modelle sono per lo più giovani esordienti, fotografate su spiaggie esotiche e scenari naturali. Nel 1968 Harri Peccinotti s’ispira alle poesie di Elizabeth Barret Browning, Allen Ginsberg, Ronsard; l’anno successivo lo stesso fotografo sostituisce le modelle in posa con scatti “rubati” sulle spiagge della California; nel 1972 il Calendario viene scattato per la prima volta da una donna, Sarah Moon, che infrange alcuni tabù del suo tempo. Lo stop alle pubblicazioni, nel 1974, suscita sui media un clamore maggiore dell’esordio, segno del crescente successo del Calendario, che continuò a vivere nel decennio seguente in una serie di volumi, tra cui quello del ‘75 per i suoi dieci anni con prefazione di David Niven.