11th

Febbraio

Spa… zio cucina

L’odore di fritto in cucina? Cosa vecchia e dimenticata. Ora la moderna tendenza è quella di trasformare la kitchen in un vero e proprio centro wellness, dove stare non solo per cucinare, ma anche per rigenerarsi. Lo afferma uno studio condotto da Mauri Lab, il primo laboratorio-osservatorio che per mesi ha eseguito un monitoraggio su un migliaio di testate internazionali di design, moda e cibo e su 2.500 siti e blog, nonché ha condotto interviste a psicologi, architetti, cromo e aromaterapeuti e ingegneri del suono, per capire quale fosse il novello concept della stanza più golosa della casa. E lo ha scoperto.

REMISE EN FORCE – È così che i due grandi trend dell’enogastronomia e del benessere, in questi ultimi anni sotto i riflettori dei media, si incontrano e si fanno cosa sola proprio nell’angolo più amato della casa. Quello dove si prepara il caffè della mattina. Quello che è fucina di profumi e di sapori oltre che umori. Quello che deve divenire una vera oasi dove rimettersi in forma (oltre che in forza). Ecco allora che il semplice spadellare arriva a coinvolgere tutti i sensi, con la complicità di colori, luci, ordine degli spazi, materiali, musica e aromi. E il cucinare sublima in una parentesi appagante per sé e per la propria creatività, oltreché un momento di massima convivialità. Insomma, un’esperienza sinestesica, capace di interessare il gusto, con la preparazione di piatti che allietano il palato e rispettano la salute; l’olfatto, facendo attenzione ai profumi delle pietanze e a quelli delle essenze che ingentiliscono l’ambiente; la vista, grazie all’utilizzo di determinate cromie, arredi e illuminazioni; il tatto, con la scelta di oggetti, piatti, bicchieri e posate in empatia con il proprio modo di essere; e l’udito, badando al rumore di macchinari e utensili, che non deve mai irritare e far star male. Insomma, tutto deve concorrere all’equilibrio psicofisico. Come in una vera spa.

MEGLIO IL NATURALE – C’è chi ama il rosso e chi il blu. Chi il verde e chi il giallo. La scelta dei colori in cucina è molto soggettiva, così come quella di mobili ed elettrodomestici. Anche se lo stile naturale è sempre il più geniale e congeniale. Soprattutto per quel che concerne la realizzazione dei piatti. Tanto che il Premio Mauri Wellness Cucina 2008 è andato allo chef stellato Pietro Leemann del ristorante Joia di Milano, grazie alla sua idea totalizzante di cucina, che trascende il preparare per diventare filosofia di vita. Una ricerca della felicità, che per Leemann si sostanzia nella creazione di ricette semplici e naturali, che molto riveriscono verdure, cereali, latticini e pesce. E che fanno tanto bene al cuore e alla mente.

PENTOLE PURE – E per cucinare senza olio e senza grassi? Ci sono le pentole tedesche Berndes, belle, solide e soprattutto antiaderenti, con ben tre strati di rivestimento. Nove i pezzi totali della linea b. pure, fra cui casseruole, tegami, padelle fonde e bistecchiere, con manici termoisolanti in acciaio inox per una presa sicura e coperchi trasparenti. Che non servono solo per mantenere il calore ma, a seconda di come si girano, trasformano il recipiente in scolapasta o contenitore per la cottura al vapore (in vendita nei migliori negozi di casalinghi e liste nozze; prezzi da 80 a 130 euro).

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