Lorenzo Riva
Cocktail dai Windsor
Per la prossima stagione la donna Riva, nello splendore della sua eleganza, è sempre più internazionale, si addobba coi tessuti preziosi per partecipare a un cocktail o alla caccia alla volpe con tailleur da far gola alla regina Elisabetta.
Rigorose mises nere sono alleggerite da rifiniture rosse e fucsia; giacchine baby doll sono di gusto impero. Le scarpe sono senza punta e hanno il tacco vertiginoso. La sera è aristocraticamente fatta di tulle, chiffon ricamati e tanto swarosky da abbagliare. L’idea dello stilista è proporre alle donne metropolitane l’occasione di svestirsi degli abiti da lavoro per indossare creazioni preziose e lussuose e vivere così una favola moderna.
Angelo Marani
Paradiso o inferno, angelo o demone… è solo questione di scelta
Marani si che conosce bene le donne! Tanto da fare solcare la passerella ad una donna dalla facciata angelica e ad una femmina diabolica.
L’ispirazione nasce dall’opera del Tiziano “L’amor sacro e l’amor profano”; il primo, puro e inviolato, è rappresentato dal cromatismo rinascimentale dei puttini, mentre l’altro, adultero e peccaminoso, è rappresentato dalle fiamme infernali di alcuni decori.
La passerella è stata trasformata per l’occasione nel purgatorio, la terra di mezzo tra l’etere celestiale e le fiamme infernali, dove uno stuolo di angioletti dai capelli biondi seducono lo spettatore attraverso pizzi dorati, micro stampe e camicie voile. Le giacche sono abilmente rifinite e si abbinano a gonne ricamate di paillettes oro. Il punto vita si fa strettissimo ed è segnato da cinture gioiello. La sera l’aura angelica scompare col tramontare del sole e donne more e diaboliche si fasciano con tailleur aderenti, segnati da scritte gotiche “fire” e con abiti in satin e voile di seta con stampe fiammeggianti.
Tra il pubblico due note bellezze straniere: Aida Yespica e Vanessa Kelly.
Clips
La femminità Clipsiana
Da Clips si respira aria di femmina, pura e autentica, libera di essere se stessa. Grande protagonista è la gonna, quasi totalmente abiurato il pantalone.
Donna iperbenista e condensato di seduzione, il prossimo inverno tweed, crepe, velluto e damascato saranno prerogativa di eleganza e i capospalla si arricchiranno di castori, paillettes, nastri e cascate di swarosky. I tailleur sono morigerati e i rari pantaloni sono aderenti come una seconda pelle. I cappotti di cavallino si alternano coi giacchini modello Chanel effetto “cocco”. Per la sera soprabiti da principessa, abiti lunghi in jersey dalle diverse scollature per una perdurante eleganza.
A chiudere la sera di Clips la ex miss Italia, la topmodel, la signora Costacurta e la neo mamma: Martina Colombari.
Mila Schon
Alla ricerca della modernità
Mila Schon sente più che mai l’esigenza di una svolta moderna della sua donna senza mai perdere di vista l’eleganza. In questa disperata ricerca di modernità, ogni combinazione, accostamento e scelta sembra inedita e rivoluzionaria. I tagli, ricami, plissé e la lingerie assumono un nuovo ritmo, nuove perfezioni e proporzioni, esaltati dalle gonne a palloncino e dai lunghi abiti a vita bassa. I marroni e i beige dei tailleur sono rigati d’oro e il denim nero si lascia tempestare da monetine e mezzesfere.
Sulle stuoie e sui giacconi bordati di pelliccia aleggia l’effetto bagnato ottenuto da fili d’acciaio inseriti nei tessuti. La georgette di seta stampata, il velluto di seta, il jersey sono sfumati da variazioni del viola e danno vita a piccole giacche, gonne che arrivano al ginocchio, minuscoli top e coprispalla. Il nero e il rosso rubino si alternano nella costruzione dei capi; il primo rende le rifiniture delle giacche eleganti e preziose tramite fiocchetti e bottoncini, mentre l’altro accentua i contrasti delle stampe. In conclusione la tanto agognata modernità è visibile in abiti facili da portare, eleganti ma non impegnativi.
Frankie Morello
La Ironica di Frankie & Morello
Siamo oramai abituati alle stravaganze dei due stilisti, ma definirli geni, grandi artisti o precursori di nuove mode risulta un po’ esagerato. Lontani dalle mirabolanti e geniali invenzioni dei couturier francesi e inglesi, la “frankie-morellos” sposta i suoi orizzonti verso il pret-couture, ossia una via di mezzo tra pret a porter e haute couture.
Una tenda in corda con palline di polistirolo disposta sul fondo della passerella da cui escono le modelle crea un’ambientazione che ricorda i locali degli anni ’20, dove si esibiva la danzatrice e attrice Isadora Duncan. Tra bizzarie ed ironia le “morellos” amano indossare gonne plissettate, pantaloni di pizzo, gonna-pantalone, abiti in velluto e in chiffon, abiti con frange, tweed torchiati a cui abbinano lo scialle di lana della nonna, la finta volpe in tessuto, i cordoni da tappezziere come cintura, grandi mantelli rubati ai tendaggi di casa, borse a forma di cono gelato, piccoli cappellini a forma di torta, cerchietti con veletta, capello a forma di coccarda.
Insomma una donna annoiata, indecisa, distratta che indossa tutto ciò che raccata in casa e che nei momenti liberi si diverte a rimestare negli antichi bauli della bisnonna.
Agatha Ruiz de la Prada
El calor de Espana
Agatha, Agatha, Agatha….spensierata, divertente, coloratissima Agatha, capace di riscaldare la steppa con i suoi abiti.
Se la vita ci aliena, ci stressa e ci va stretta, non problem! Ci pensa Agatha, che ci offre su un tappeto di pelo sintetico le esperienze dei suoi viaggi nei caldi paesi sud-americani come Messico e Colombia passando prima dal freddo della Russia.
Dal freddo polare vengono le tute in pelo sintetico bianco che riscaldano come le maglie di lana colorate mentre gonne geometriche multicolor volteggiano nell’aria e sulla passerella, lasciando tutti divertiti e sognanti. Allegri e pieni di amore sono gli abiti a forma di cuore ed i tricot di lana. Le borse sono a forma di cuore, come le cinture e i cappellini, o di Euro, e tanti gomitoli di lana sembrano volutamente dimenticati sulle gonne, sui tailleur e sui cappelli.
Per le calzature la stilista usa stivali da cow-boy e babbucce stampate che ci ricordano il suo peregrinare tra america e Sud-America.
di Leo Pedone
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