“Ohéee!… Cu me cantate ‘sta canzone… vuje ca suffrite ‘e ppene de ll’ammore… Capre, ve pò ‘ncantá cu na parola…” così cantava Peppino di Capri che rivolgendosi alla luna, che di notte illumina l’isola, raccontava le sue pene d’amore.
Per Rocco Barocco Capri è il luogo dove si può ancora respirare aria d’amore, incontrare bei giovanotti mediterranei e trascorrere momenti di mondanità.
Nel fondo della passerella si apre la piazzetta di Capri, coi tavoli, le sedie e gli ombrelloni, dove si può udire il chiacchiericcio di bei ragazzi che sorseggiano una limonata o un limoncello di Amalfi.
Sulla passerella, che per l’occasione diventa il corso principale dove avviene lo “struscio” (ossia la passeggiata), sensuali ed eccentriche ragazze indossano trench trasparente in plastica e jais abbinati a pantaloni capresi neri o tubini in jersey.
Le camicie a pois sono arricchite con stampe di paesaggio caprese sulla schiena, elemento visibile anche sui pantaloni; fiori e conchiglie sono stampate sugli abiti che presentano aperture laterali e profonde scollature bordate da decorazioni lucenti.
Lungo la sua passeggiata la ragazza Barocco si copre la testa dal sole usando la coppoletta dei marinai partenopei, si fascia la vita con cinture addobbate da ovali con paesaggi capresi e si adorna con collane e bracciali a forma di stella marina.
I colori sono quelli del mediterraneo: celeste, giallo, acquamarina, rubino e ambra.
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