Distanziamento, Dispositivi, Digitalizzazione, Diagnosi. Sono le “quattro D” proposte e da rispettare per tracciare la strada verso il ritorno alla nuova normalità. In cosa consistono? Siamo tutti d’accordo?
L’emergenza sanitaria di questo periodo storico ha colpito il mondo intero. Milano, così come la Lombardia, sono, sulla mappa della pandemia, tra le posizioni più evidenti perché più colpite. Davide Caparini, assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazioni, dichiara: “La Lombardia guarda avanti a una nuova normalità facendo tesoro delle importanti lezioni apprese da questa pandemia. È globale, New York, Londra, Madrid. Il sistema sanitario ha dato una riposta eccezionale ma va ripensato“. Se è vero che si sta imparando ad adottare una serie di comportamenti che permettono di controllare la diffusione del virus, è vero anche che ciò che facciamo oggi ha delle ripercussioni molto importanti per il futuro. Tra i comportamenti da adottare, tra le proposte tracciate da Regione Lombardia per il ritorno alla cosiddetta “nuova normalità”, c’è la questione delle “quattro D” di cui si sente tanto parlare in questo periodo.
Distanziamento, Dispositivi, Digitalizzazione, Diagnosi
Sempre Caparini, come riportato dal sito di Regione Lombardia e secondo quanto è stato dichiarato in conferenza stampa: “La Lombardia chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle quattro D“.
Si tratta dunque del rispetto della distanza, un metro di sicurezza tra le persone autorizzate all’uscita anche in fase due. I dispositivi, ovvero l’obbligo di coprirsi il volto, nello specifico naso e bocca, con la mascherina.
Di fondamentale importanza la D che indica il tema della Digitalizzazione. Ovvero, anche in fase due, quindi di eventuale recupero, l’obbligo di adoperare la modalità di smart working per tutte le attività che lo possono prevedere.
Infine, Diagnosi con test sierologici. “Dal 21 aprile (fonte lombardianotizie.online e quindi Regione Lombardia) inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia“.
Non resta che aspettare la fase della ripartenza per capire se verrà attuata l’accettazione, e quindi il rispetto, delle quattro fondamentali d. Rispetto che dipende, in parte, anche dal buon senso, civico e sociale, dei cittadini.
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