Una notte di tensione a causa di una serie di proteste a Milano che da piazzale Loreto hanno attraversato, e in parte distrutto, Corso Buenos Aires. Transenne rovesciate, vetrine distrutte, lacrimogeni, insulti. Ma è davvero necessario?
I primi messaggi su Whatsapp arrivano in serata da chi lavora in Corso Buenos Aires. C’è aria di proteste a Milano, non sarà una notte tranquilla. E così come a Napoli, Roma, Torino, anche la nostra città ha avuto il suo (necessario?) corteo.
Riporta l’Ansa: “Vi prendono parte centinaia di manifestanti. Hanno fatto esplodere petardi e molotov. Il gruppo ha occupato temporaneamente la via con un corteo improvvisato e non autorizzato (…). Lungo il percorso si lanciano due bottiglie incendiarie e una terza contro un’auto della polizia locale che fortunatamente non è stata centrata. In Buenos Aires danneggiano dehors, le transenne usate per il Giro d’Italia di ciclismo si lanciano nella scale della metropolitana, molti cassonetti rovesciati“.
Il corteo delle proteste a Milano, da piazzale Loreto ha raggiunto Corso Buenos Aires per poi dirigersi verso il Pirelli, via Fabio Filzi e la sede della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia.
Cosa è successo nella notte
Milano, lunedì 26 ottobre, ore 20.45 circa. Una manifestazione, contro le misure di contenimento anti-covid, si attiva attraverso un giro di chat e un tam tam sui social. In via Petrella e in via Regina Giovanna sono state lanciate due molotov. Transenne, motorini, cestini rovesciati.
Un tram è stato preso a sassate, sassate, anche, contro i vetri dei grattacieli di Porta Nuova. Non sono ancora note le identità delle persone, 28 in totale, fermate e portate in Questura. Tra i manifestanti, a giudicare dai video e dalle immagini, non c’erano chiari simboli di appartenenze o di partiti. È di sicuro una drammatica pagina di violenza che, se davvero vuole difendere un’economia danneggiata in questo difficile periodo, non lo fa certo con assalti come quelli registrati nella notte.
Le immagini dai Social
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