A Milano e in tutta la Lombardia le librerie e cartolibrerie rimangono chiuse per volontà della Regione Lombardia. Una scelta che ha acceso polemiche, ma ottenuto il placet delle librerie indipendenti
Librerie e cartolibrerie dal 14 aprile di nuovo aperte? Per il Governo italiano sì, per alcune Regioni no. Tra queste la Lombardia, dove il lockdown per questa tipologia di esercenti rimane in vigore. Se di riapertura si parlerà, lo si farà più avanti, quando i tempi saranno più ‘sicuri’, come si evince dalla decisione di Attilio Fontana di non allinearsi al Dpcm del Governo italiano annunciato venerdì scorso (leggi qui). Il decreto, per l’appunto, prevede che, a partire dal 14 aprile, sia ammessa la riapertura di librerie e cartolibrerie. Chi vorrà acquistare un libro, ha ribattuto il governatore lombardo, potrà farlo dirigendosi nelle edicole sotto casa o all’interno dei supermercati. O, come ulteriore via da percorrere, collegarsi ai vari siti Internet di vendita online.
L’emergenza Covid ha interrotto un momento positivo per le vendite di libri in Italia. Nel 2019, infatti, i dati comunicati dall’Aie (Associazione Italiana Editori), mostravano un andamento orientato al rialzo, con un mercato che nei primi 11 mesi del 2019 segnava un +3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ora però, l’emergenza ha vanificato tutto. La gente in casa legge, ma non potendo uscire copra meno libri. Non stupisce dunque il fatto che, alla data del 31 marzo, il 64% delle aziende editoriali abbiano fatto richiesta per ricorrere ad ammortizzatori sociali per i propri dipendenti. Scarse anche le novità di prossima uscita. Il coronavirus frena editori e scrittori a promuovere la propria nuova opera. Basti pensare che, stando ai dati forniti dall’Osservatorio dell’Aie, quest’anno saranno ben 18.200 in meno i nuovi titoli che saranno distribuiti nelle librerie.
Per gli indipendenti: giusta la chiusura, nelle nostre non è possibile ancora garantire le norme di sicurezza
Tornando alla chiusura delle librerie quindi, secondo i vertici di Regione Lombardia è ancora prematuro aprire questa tipologia di esercizi commerciali. Una convinzione che ha acceso il dibattito ha acceso polemiche e contrasti tra chi è pro e chi è contro. Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione Librai Italiani, ha salutato con favore la scelta del Governo, confidando sul fatto che le librerie sapranno prendere tutte le precauzioni del caso per assicurare le necessarie condizioni di sicurezza igienico sanitarie.
Ed è proprio su questo punto, relativo alla sicurezza, che l’Adei (Associazione degli Editori Indipendenti) è voluta intervenire. ‘’Dire ‘no, non aprite le librerie’ è per noi un enorme dolore – ha infatti dichiarato Marco Zapparoli, presidente di Adei –. Le librerie sono luoghi di incontro, spesso non troppo ampio, dove ci si trova fianco a fianco con altre persone. Davvero non riusciamo ad immaginare una fila come davanti a una farmacia dove si entra uno per volta, così come succede in un’edicola che si trova all’esterno. Siamo assolutamente favorevoli all’apertura delle edicole fisiche, ma occorre farlo in condizioni di sicurezza per chi ci lavora e le frequenta’’.
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