Come spesso accade che la casa rispecchi la personalità di chi la abita, così non è raro che un locale assorba il carattere di chi lo gestisce. E al Leopardi 13 se ne ha la conferma, visto che la poliedricità e versatilità della location va di pari passo con l’esuberanza creativa del suo titolare Andrea, poco più che trentennee un sacco di idee per la testa. Dinamico e costantemente attento alle tendenze, ha saputo realizzare un luogo raffinato e di charme in cui però non è l’eleganza compita e paludata a far da protagonista, bensì un fascino intrigantemente aperto alla mutevolezza del bello. Del bello estetico, s’intende. Quello declinato nell’arte, nella moda e nel design e sempre capace di sorprendere.
Ne sono esempio le mostre di fotografia e di pittura (ora è in corso un’esposizione di quadri di Marcela Maria Robaina, artista uruguayana proposta dalla galleria milanese Mercurio), in grado di regalare un nuovo volto e una nuova prospettiva agli spazi. Oppure ne sono stati prova sia l’allestimento di arredi di pregio della collezione I Luxsuosi creata dall’architetto Fabio Balostro, durante l’ultimo Salone del Mobile, sia la particolarissima sfilata dello scorso 29 maggio. Le modelle hanno con addosso gli abiti dello stilista Antonio Catanzaro e fra i capelli le originali pettinature e le sforbiciate in stile anni Sessanta del parrucchiere Valentino Perini, top style di Tony & Guy. Intorno, a far da cornice, tre ballerini di Nu’ Art con musica live by Anya. Una delle tante serate frizzanti e vivaci in cui il palcoscenico polivalente del Leopardi si è trasformato in un teatro di sogni, mutati in realtà da un deus ex machina come l’irrefrenabile Andrea. Ancora importante serata, affollata e apprezzata, la serata del secondo giovedì di giugno, in cui alla consolle ha girato i dischi il batterista dei Planetfunk e al buffet si sono assaggiati ostriche e sushi.
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