Eurispes: “Collaborazione tra più forze per eliminare il crimine organizzato dal gioco d’azzardo”
Sono tempi di cambiamento e di progresso, per i casinò online legali. Soprattutto dal punto di vista della sicurezza, dal momento che il mondo del gioco online è sempre più territorio preso di mira da crimine organizzato e mafie. Nasce da qui l’iniziativa di Eurispes, l’ente privato che si occupa di studi e ricerche su società, economia, usi e costumi, di promuovere un rapporto di sinergia a più braccia tra forze di polizia, autorità competenti e operatori del mondo del gioco per contrastare tutti i fenomeni illeciti gravitanti attorno al gioco d’azzardo italiano.
Lo scorso 16 luglio, a questo proposito, c’è stato un vertice tra il numero uno di Eurispes, Gian Maria Fara, e Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, per illustrare gli obiettivi inquadrati all’interno del Protocollo d’Intesa e di collaborazione istituzionale tra la Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo e l’Istituto.
Ormai è cosa nota che i giochi, soprattutto nell’ultimo lustro, siano finiti prepotentemente nel mirino del crimine organizzato, sempre più invasivo e sempre più presente. Le mafie hanno scelto la via dell’innovazione, aggiungendo alle classiche attività criminali altre più moderne, per così dire, di cui il gioco rappresenta il massimo punto d’arrivo. Per quale motivo? Evasione fiscale e riciclaggio internazionale soprattutto, sfruttando sia la popolarità del gioco sia il suo classico respiro transazionale.
Ipotesi tutte confermate dai recenti rapporti dell’UIF, l’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia, che confermano come le attività criminali siano particolarmente attive nel mondo dei giochi, sia tradizionali sia della filiera online. Anche nei primi mesi del 2020 sono aumentate le segnalazioni sospette, anche dal mondo dei giochi: rispetto al 2017, quando le segnalazioni si erano fermate a 2600, nel 2018 si è arrivati ad un aumento del 95%, con 5.067 segnalazioni.
Altre conferme arrivano dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dal 2006 l’ente aggiorna continuamente una apposita blacklist, una particolare lista nera in cui finiscono tutti i siti oscurati perché operanti illecitamente sul territorio italiano. Ciò si traduce in una serie di rischi per l’Erario, per gli operatori e per i giocatori, spesso e volentieri vittime inconsapevoli di furti di denaro e d’identità. Ad oggi i siti oscurati dall’ADM sono 8886. Anche qui in aumento considerevole. La stessa ADM è da anni impegnata, in sinergia con gli operatori del circuito legale, nella promozione delle attività relative alla politica di Gioco Responsabile. Insomma, la guerra all’illegale e al crimine è dichiarata da tempo ma è ben lontana dall’esito positivo. Ci sarà ancora da lavorare, duramente, per ottenere risultati ancora migliori rispetto a quelli, comunque importanti, già registrati negli ultimi anni. Altri dati provengono dalla Guardia di Finanza, che nel settore del gioco illegale ha riscontrato, nel 2019, oltre 1883 violazioni.
Fino agli anni ’10 del Duemila, è cosa nota, il gioco online era appannaggio esclusivo del crimine organizzato, essendo stato poi regolarizzato nel 2011 dall’ultimo Governo Berlusconi. Da lì molte cose sono cambiate e tanti sono stati i risultati raggiunti. Non basta, a quanto pare. Il percorso è compiuto, ma a metà. Sono diventate altre le priorità, ed il crimine resta sempre il nemico da battere. Con la partecipazione attiva di tutti gli attori del reparto giochi, operatori in primis. Per rendere il gioco un presidio di legalità.