Dicembre è il mese delle classifiche. Alcune fanno sorridere, altre stupire, tutte in qualche modo sono uno specchio della società. Le Top Lists di fine anno riflettono le tendenze, i desideri, i modelli del nostro tempo. Ci dicono per esempio che amiamo i social network e che, come noi, anche politici e uomini di spettacolo li usano per comunicare. Con risultati spesso molto divertenti.
FACEBOOK PIGLIATUTTO – Le parole più cercate dagli italiani sono Facebook e YouTube. Lo rivela Google, che ogni anno pubblica le Liste Zeitgeist (spirito dei tempi), un compendio dei termini che suscitano maggior interesse negli internauti. Nel Bel Paese assumono crescente popolarità anche il fenomeno chatroulette (che permette a sconosciuti muniti di computer e videocamera di conoscersi e comunicare, ndr) e waka waka, il tormentone lanciato dalla cantante Shakira ai Mondiali. Altri risultati evidenziano il nostro interesse costante per argomenti come il calcio, l’attualità e lo spettacolo.
MARK O JULIAN? – Mark Zuckerberg è l’uomo dell’anno secondo la rivista americana Time. Il ventiseienne fondatore di Facebook si è aggiudicato il titolo nonostante i lettori avessero votato per Julian Assange, la mente di Wikileaks. Secondo il direttore della rivista Richard Stengel, Zuckerberg e Assange sarebbero due facce della stessa medaglia. Entrambi cercano trasparenza ma la ottengono con modi diversi: “Assange attacca le grandi istituzioni e i governi attraverso una trasparenza involontaria con l’obiettivo di depotenziarli, Zuckerberg dà la possibilità agli individui di condividere volontariamente informazione con l’idea di dare loro più potere“.
CINGUETTII D’AUTORE – Tra le classifiche del Time c’è anche quella dei Migliori Tweet. Per il 2010 si aggiudicano il podio John McCain, Sarah Palin e l’attore Kevin Smith. Il senatore repubblicano si è rivolto all’attrice Nicole Snooki Polizzi dicendo che aveva ragione a lamentarsi per l’imposta del presidente Obama sull’abbronzatura artificiale. Lui non avrebbe mai tassato i lettini solari. Palin ottiene l’argento per aver inventato la parola “refudiate” in un messaggio ai sostenitori della moschea a Ground Zero. Nel lessico inglese il termine non esiste, ma è diventato subito la Parola dell’anno per il New Oxford American Dictionary. Smith (il regista di Clerks, ndr) non è riuscito a salire a bordo di un volo diretto a Burbank perché considerato troppo grasso dalla compagnia aerea Southwest. Il regista ha subito tweetato lo spiacevole episodio e la compagnia ha chiesto scusa attraverso lo stesso social network. Cosa ci riserverà il 2011?