29th

Settembre

Daniela Gregis

Nel bellissimo scenario dell’Oratorio della Passione in S. Ambrogio, Daniela Gregis imbandisce su un tavolaccio una sacra e frugale cena.
Pane casereccio, uva vino ed olio accompagnano una sfilata dal gusto settembrino-autunnale. La sacralità della vendemmia tinge di rosso i lini e cotoni, ma non traspare mai tristezza nella ritualità dei gesti, solo allegria stimolata dai colori.
L’essenzialità del tessuto è dato dalla mancanza di cuciture e dalla libera interpretazione della cimasa.
Il ritmo è cadenzato dal suono dei bicchieri mezzi pieni e mezzi vuoti, dal mescere del vino, dal pane intinto nell’olio, dall’odore dell’uva nera e dalla tintora che acconcia i tessuti in catini di metallo.
Una moda fuori dagli stereotipi che non punta alla ricerca ossessiva del dettaglio prezioso o dell’aborrante eccentricità, ma solo alla pura essenzialità, infatti stoffe qalsiasi diventano scialli e parei e le canotte sono quelle rubate dai cassetti dei nostri padri.

Comments are closed.