Per un weekend all’insegna dell’arte, la Fondazione Magnani Rocca, villa-museo nella campagna parmense, ospita una retrospettiva dedicata al genio della pop art americana Roy Lichtenstein
Dall’8 settembre al 9 dicembre la Fondazione Magnani-Rocca, a Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma, ospita la mostra Lichtenstein e la pop art americana.
Osservare i pavoni fare la ruota all’ombra delle piante monumentali del Parco Romantico, come il grande cedro del Libano, i platani ultracentenari, le sequoie e i boschetti di terocarie, è una meraviglia. Sono loro i veri padroni (e prima attrazione) di casa della Fondazione Magnani Rocca, la Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, nella campagna parmense. Accolgono i visitatori ai piedi della scalinata d’ingresso della Fondazione e si ammirano zampettare con il loro incedere regale liberi nel parco della villa. Un capolavoro nel capolavoro. Voluto da Luigi Magnani, il mecenate di Traversetolo, uno dei più importanti conoscitori e collezionisti d’arte italiani, padre della Fondazione Magnani Rocca.
La mostra
Il complesso museale con il suo parco è meta estremamente piacevole, ideale per un weekend fuoriporta, a poco più di un’ora di auto da Milano. La mostra Lichtenstein e la pop art americana allestita dall’8 settembre al 9 dicembre è l’occasione giusta per visitare la Villa.
A Luigi Magnani si deve la preziosa collezione permanente conservata nella villa-museo di Mamiano, un tempo sua residenza privata. Annovera, fra gli altri, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Durer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya. E, fra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne, De Chirico, de Pisis, cinquanta opere di Morandi, Burri, oltre a importanti sculture di Canova, Bartolini e Manzù.
La Fondazione Magnani Rocca
Immersa nel verde della campagna, proprio come le celebri case-museo inglesi, a quattro chilometri dal centro di Parma, la Fondazione Magnani Rocca fino al 9 dicembre ospita una straordinaria retrospettiva dedicata a Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) e agli altri grandi protagonisti della pop art americana. Lo stile caratteristico di Lichtenstein ispirato ai fumetti, con tele che riprendono il motivo del retino tipografico, e le sue rivisitazioni pop dell’arte del passato, ancora oggi influenzano intere generazioni di grafici, designer e pubblicitari. Insieme a Andy Warhol è la figura più rappresentativa e conosciuta della Pop Art.
La mostra allestita alla Fondazione Magnani-Rocca riunisce oltre 80 opere realizzate non solo da Lichtenstein, ma anche da Warhol, Mel Ramos, Allan D’Arcangelo, Tom Wesselmann, James Rosenquist e Robert Indiana, in un confronto tra i principali artisti pop americani. Che si sviluppa attraverso tre sezioni espositive.
“La mostra comprende capolavori straordinari di Lichtenstein, alcuni difficili da fare uscire dalle collezioni e musei di appartenenza. Per tutti è il pittore dei ‘puntini’ e dei fumetti. In realtà ha prodotto una serie di opere meno note ma meritevoli di essere studiate e conosciute, riconducibili all’astrazione pop. La mostra ripercorre quindi la vicenda di Lichtenstein seguendo i fili più conosciuti della sua arte, ma propone anche altri aspetti della sua produzione, attraverso l’opera pittorica, grafica e fotografica” ha dichiarato il curatore della mostra Walter Guadagnini.
Il mondo del fumetto e della pubblicità
La prima sezione espositiva si intitola Il mondo del fumetto e della pubblicità (sulla stagione iniziale della Pop Art, dal 1960 al 1965) e comprende capolavori pittorici come Crying Girl (1963), Sweet Dreams, Baby! (1965) e Little Aloha (1962). Sono messe a confronto con i lavori dei compagni d’avventura dell’artista americano, quali Warhol, Indiana, D’Arcangelo.
Storia dell’arte e Astrazione
Storia dell’arte e Astrazione è la seconda sezione, dove sono esposte le celebri sculture di Robert Indiana Love e Four, il ciclo Flowers di Warhol. E la famosissima Girl with Tear (1977) di Lichtenstein, opera immensa che in via straordinaria dalla Fondazione Beyeler di Basilea. Infine Dentro allo studio dell’artista propone una serie di fotografie che ritraggono Lichtenstein all’opera nel suo studio, realizzate da Ugo Mulas e Aurelio Amendola.
Per maggiori informazioni: magnanirocca.it