Il Museo del Novecento ha avuto una trovata geniale. Temporary Closed è una piccola selezione dalla storia del cinema di alcune scene ambientate nelle sale dei principali musei (oggi chiusi) per celebrare la loro identità dinamica
Un’idea di Storyville, un ringraziamento a Cineteca Milano e poi via con una trovata a dir poco geniale del Museo del Novecento e che fa impazzire gli amanti dell’arte e gli appassionati di cinema. Si chiama Temporary Closed, anzi, con relativo hashtag, #temporaryclosed. Si tratta di una selezione di pellicole, più o meno recenti, che hanno fatto la storia del cinema. Scene ambientante all’interno delle sale dei principali musei del mondo, spazi espositivi oggi chiusi a causa dell’emergenza pandemica in corso. Un motivo per celebrare la loro bellezza e la loro importanza. La loro identità dinamica.
Non sono solo scrigni della memoria e raccolte d’opere d’arte ma luoghi di relazione, di crescita, di ridefinizione civile, vere e proprie “comfort zone” pronte a riaccogliervi non appena sarà possibile. Si legge nella descrizione del progetto. Post dopo post, il profilo Instagram del Museo del Novecento di Milano diventa allora un tripudio, un omaggio al cinema che celebra l’arte e i suoi musei.
Quando il museo è protagonista al cinema
Fa parte di Temporary Closed la divertente scena del film I pinguini di Mr.Popper, di Mark Waters, 2011, al Guggenheim di New York. La commedia per tutta la famiglia ha per protagonista Jim Carrey, importante uomo d’affari di New York la cui vita cambia nel momento in cui riceve in regalo una famiglia di pinguini.
E poi ancora la famosa corsa dentro al Louvre, rigorosamente Temporary Closed, dei tre protagonisti di The Dreamers di Bernardo Bertolucci, del 2003, protagonisti che, a loro volta, si ispirano a Bande à part di Jean-Luc Godard, una delle pietre miliari della Nouvelle Vague.
Looney Tunes back in Action, sempre al Louvre, e poi ancora a Londra, Match Point di Woody Allen, alla Tate Modern. Sempre Londra, ma alla Temporary Closed National Gallery si gira la scena di Skyfall di Sam Mendes, 2012. Irresistibile l’immagine di Alberto Sordi, Le vacanze intelligenti, 1978, presso La Biennale di Venezia. Un progetto bellissimo.
Visualizza questo post su Instagram