Viaggio tra le opere di street art più clamorose di Milano: ecco le prime tappe
“Dicono che si muoia due volte. Una volta quando si smette di respirare e una seconda volta, un po’ più tardi, quando qualcuno dice il tuo nome per l’ultima volta“. Con questa affermazione Bansky, il re dei writers internazionali degli anni Duemila, sintetizza il significato più profondo della street art: lasciare qualcosa su questa Terra con un messaggio.
Possibilmente facendolo con estro creativo e capacità di interpretare il paesaggio. Sì, perché i murales hanno un senso quando diventano parte dell’ambiente arricchendolo e, in alcuni casi, migliorandolo persino. Questo oggi succede anche a Milano. Ecco allora una breve guida delle opere da non perdere in città.
Archivio Diocesano: parole scritte a… pennello da Ivan Trisaldi
All’Archivio Storico Diocesano, in via San Calimero, adiacente a via Santa Sofia (Metro 3 fermata Crocetta) si può ammirare l’opera di Ivan Trisaldi: lettere in rosso e in nero vergate come se il muro fosse una pergamena e solo soffermandosi ad osservare si possono leggere parole come “divino”, “mistero” e “scoperte”. Classe 1981, l’artista, già noto come poeta di strada, è stato scelto dall’Istituto Ortopedico Gaetano Pini per festeggiare il suo 140° anniversario. Il lavoro, sostenuto da Fondazione Cariplo e con il patrocinio del Comune di Milano, è nato per riqualificare l’ospedale, coinvolgendo le realtà adiacenti, in un’area compresa tra piazza Cardinal Ferrari e le vie Mercalli, Pini e San Calimero.
Giardino delle Culture, il bianco e nero di Millo
In Via Morosini, zona Corso 22 Marzo, c’è una piccola piazzetta, nominata Giardino delle Culture, con protagonisti due pareti cieche che Millo, alias Francesco Camillo Giorgino, ha trasformato in due giganteschi quadri che ricordano le opere degli Osogems, writer brasiliani noti e apprezzati per le loro gigantesche facciate coloratissime. L’artista, classe 1979, è uno street artist più sorprendente e di più nello scenario underground italiano per i suoi murales in bianco e nero intervallati da lampi di colore accesi.
La Ciminiera delle Distillerie Fratelli Branca firmata Orticanoodles
Per festeggiare i 170 anni la storica azienda milanese di distillati nel 2015 ha fatto decorare la Ciminiera Branca, in via Resegone 2, dal collettivo Orticanoodles. Gli artisti hanno realizzato un murales che ha coperto interamente i 55 metri del fumaiolo con decori che richiamano l’alchimia delle 27 erbe che hanno reso il Fernet Branca noto in tutto il mondo. Ad oggi questa opera di street art è la più alta d’Italia e d’Europa. Il collettivo nato nel quartiere dell’Ortica a Milano è apprezzato all’estero anche per aver fatto partecipare alla realizzazione di questo murales anche i dipendenti delle distilleria.
Porta Garibaldi: i murales di Artepassante nel passante ferroviario (e non solo)
Artepassante è un progetto collettivo che ha portato in questi anni la cultura della street art in un posto fruibile a pendolari e un pubblico nuovo e insolito. Le opere ricoprono interamente i muri del passante ferroviario come se fosse un galleria d’arte gratuita. Gli artisti che hanno partecipato sono stati coinvolti in un piano artistico che si estende a molte altre zone del quartiere. Uscendo dal sottopasso, per esempio, non si può non notare il murales icona di Porta Garibaldi, quello realizzato da Mr Blob.
Finisce qui la prima puntata con la street art milanese, ti invitiamo a partecipare con foto-segnalazioni per arricchire questa nuova sezione. Scrivimi a elisabetta.pina@milanodabere.it.