Per un momento di pausa circondati dalla magia dell’arte, della storia o del teatro: le nostre proposte a Milano per un caffè al museo
Vieni a prendere un tè al Café de la Paix, così canta Battiato, invitando chi ascolta la sua sofisticata musica cantautorale a una pausa all’interno di un celebre caffè storico parigino, all’angolo di Place de l’Opéra con Boulevard des Capucines. Un caffè al museo che sa di storia e di cultura, di arte e di ricerca. Dall’atmosfera Spectacular, Spectacular! per scriverla alla Moulin Rouge.
Non solo Parigi: anche Milano è ricca di (più o meno) storici cafè in cui concedersi una piacevole pausa – a colazione, pranzo, all’ora dell’aperitivo – per sentirsi fuori dal comune, ma dentro a un luogo di cultura. I musei e gli spazi espositivi della nostra città custodiscono eleganti bar e caffè in cui sedersi e respirare arte, teatro e magia, magari insieme al profumo dei cornetti caldi appena sfornati.
Vi consigliamo sette caffè al museo, dove andare indipendentemente dal biglietto della mostra, ne resterete stupiti. Lasciatevi incantare e magari posizionate il libro che state leggendo proprio lì sul tavolino, vicino al caffè. Fa così bohémien. Oppure hipster, a seconda.
LùBar, alla GAM di Milano
Presente quando Alice, distratta, per inseguire il Coniglio Bianco, precipita all’improvviso in quel curioso burrone che la conduce verso Il Paese delle Meraviglie? Ecco, la sensazione è un po’ questa. LùBar è una serra preziosa, tra piante, colonne di marmo, ampie vetrate, fenicotteri, ornamenti in ferro battuto, mancano solo lo Stregatto e il Cappellaio Matto.
L’elegante orangerie nel porticato a sud di Villa Reale, in Via Palestro 16, negli spazi della Galleria d’Arte Moderna di Milano, ha qualcosa di teatrale, è uno dei posti più eleganti della città. Consigliato dalla colazione all’aperitivo, pranzo compreso, per provare il menu gourmet e d’ispirazione siciliana. La domenica, al risveglio, è sempre strapieno di gente felice. Ci sarà un perché.
Da Giacomo, il caffè al museo di Palazzo Reale
Il Caffè letterario di Palazzo Reale, in Piazza Duomo, ricalca le orme dei caffè dei più famosi musei al mondo. Da Giacomo la cultura si fonde con l’arte del cibo, dal momento del cappuccino fino all’ora dell’happy hour.
Da visitare la sala al primo piano, il luogo ideale per sorseggiare un tè delle prestigiose selezioni di Mariages Frerès, mentre si sfogliano i cataloghi delle mostre di Palazzo Reale degli ultimi 25 anni. Très chic.
Il Caffè Letterario nel chiostro del Piccolo Teatro Grassi
In via Rovello 2, una traversa di Via Dante, mentre si vuole accedere al Teatro Grassi, fratello del Piccolo Teatro Strehler, si passa dal chiostro quattrocentesco di Palazzo Carmagnola. Tra il Grassi e la libreria Abook, specializzata in drammaturgia e storia dello spettacolo, ci sono i tavolini del Caffè Letterario dove trovare, spesso seduti, attori, registi, costumisti in attesa delle prove, o di una prima.
L’atmosfera è più easy, complice l’estrema vicinanza con Piazza Duomo, ma l’happy hour a teatro è un’esperienza da fare, con o senza spettacolo a seguire. Ottimi i cocktail, aperitivo a buffet.
Enrico Bartolini Mudec Bistrot
Minimal, essenziale, all’interno del museo delle culture Mudec di Via Tortona 56 il Mudec Bistrot, dalle 7.30 del mattino fino all’happy hour, propone un’offerta contemporary classic.
La pausa pranzo gourmet negli spazi dell’ex Ansaldo è un momento di totale tranquillità nel cuore della creativa Zona Tortona e le luci al neon che si riflettono tra le vetrate sono perfette per l’atmosfera industrial che si respira nel quartiere. Tra le cose più curiose, le tovagliette: alcune disegnate dall’artista prêt-à-gourmet Gianluca Biscalchin, altre riprendono le grafiche delle mostre visitabili al museo. Da fotografare. O, se pulite, da portare a casa: si potrà?
Rotonda Bistro, Rotonda della Besana
Sorta nel 1696 come nuovo cimitero dell’Ospedale Maggiore, divenuta nel corso del Settecento il camposanto di uomini illustri e pantheon del Regno Italico nell’Ottocento, la Rotonda di Via Besana seduce il pubblico per la sua originale architettura. Al suo interno, il complesso di San Michele ai Nuovi Sepolcri, chiesa sconsacrata oggi sede del MUBA, il Museo dei Bambini. Qui, negli stessi spazi, sorge Rotonda Bistro. Ci siete mai stati?
Caffetteria, punto ristoro e lounge bar, romantico per le coppie, perfetto per le famiglie, la location di Via Besana 12 è il luogo ideale per un caffè (o per un aperitivo, con le sue proposte low alcohol) nei giorni più caldi, nei tavolini all’esterno, per rilassarsi A piedi nudi nel parco.
Bar Luce, Fondazione Prada
Ideato dal visionario regista Wes Anderson (I Tenenbaum, Grand Budapest Hotel), il Bar Luce, negli spazi di Fondazione Prada, è la ricostruzione perfetta di un set cinematografico anni Cinquanta. Pozzetto per i gelati, jukebox e flipper alle pareti, carta da parati.
Il bistrot di Largo Isarco 2 ricorda l’atmosfera dei tipici caffè storici meneghini, ricorda una vecchia stazione, ricorda, infine, un film già visto da qualche parte, magari al cinema, che di sicuro ci ha emozionati. Ricco di colori pastello e dettagli irregolari, Bar Luce è il posto in cui andare per una colazione in cui c’è bisogno di coccolarsi un po’. O per la pausa pranzo: i panini sono deliziosi, peccato, però, che finiscono in fretta.
Caffè Fernanda, il caffè in Pinacoteca
There was something in the air that night… the stars were bright, Fernanda… con la musica degli ABBA (che sempre di capolavori si tratta) arriviamo all’interno della Pinacoteca di Brera. Il salotto dei milanesi si chiama Caffè Fernanda. Elegante e arredato con opere d’arte, si tratta, dunque, del primo bar della Pinacoteca di Brera, aperto a conclusione dei lavori di restyling delle 38 sale espositive.
Il nome, ahimè, non è un omaggio al gruppo musicale svedese ma alla storica direttrice Fernanda Wittgens, prima donna in Italia a ricoprire un ruolo istituzionale di tale importanza. Nel 1950 aprì il museo dopo le devastazioni della guerra.