Il collettivo di dj si afferma a Milano e in Europa. Proponendo serate dove non conta essere alternativi a tutti i costi
Rocco Civitelli, Simone Benussi, Vincenzo Catanzaro, Alex Trecarichi e Matteo Ievolella. In una parola: Reset!, il noto collettivo che anima Milano con l’omonimo party e ha rivitalizzato il mercoledì dei Magazzini Generali con la serata Come Together. Amatissimi nei club milanesi, sono anche ospiti delle discoteche di mezza Europa. Li ho incontrati in centro in un caldo pomeriggio di ottobre. Si sono raccontati con energia: carichi come mai, sono pieni di progetti e animati da una sana voglia di fare. Per la loro passione, per Milano e per i cultori della nightlife, che meritano proposte di livello.
Intervista a Reset!
Ci eravamo incontrati tre anni fa. In questo periodo di grande attività come siete cambiati?
“Il nostro pubblico si è ampliato moltissimo: da realtà alternativa siamo diventati un’istituzione, con tutte le difficoltà che ciò comporta. Siamo molto soddisfatti di parlare con la nostra musica a più persone. La vera abilità sta nel proporre la qualità a un pubblico eterogeneo”.
Perché piacete così tanto?
“Siamo rimasti con piedi ben saldi a terra, nonostante l’enorme seguito di pubblico e non vogliamo fare gli alternativi a tutti i costi. Questo è il nostro segreto, la chiave del nostro successo. Siamo divertenti, non ce la meniamo come fanno tanti”.
Parliamo del vostro sound.
“Puntiamo sempre sul turbo funk, fra produzioni originali e remix: mixiamo house, electro, funk e hip hop. Il suono crea un’atmosfera allegra, ma tutt’altro che cheesy“.
Riuscite a vivere di questa passione?
“Assolutamente sì! Non siamo solo una crew di dj, ma una vera e propria squadra che organizza eventi, feste e serate. Seguiamo ad esempio la direzione creativa del mercoledì dei Magazzini Generali, Come Toghether: una visione a 360 gradi sulle realtà emergenti, a livello di clubbing, in Italia e non solo. Inoltre portiamo il dj set Reset! in giro per il mondo: abbiamo suonato a Londra, a Barcellona, a Madrid, ma anche a Los Angeles, a New York e in Australia”.
Un giudizio sulla nightlife di Milano.
“La città segue, più che inventare. Questo è un dato di fatto. Ci sono comunque delle belle location in cui lavorare. I Magazzini in primis: c’è un bel fermento e la voglia di ricercare il nuovo. Amiamo anche il Tunnel, il Rocket e il Leoncavallo, dove ci piacerebbe molto proporre un nostro Reset! Spesso ci incontriamo al Frida e, sempre nel quartiere Isola, ceniamo volentieri all’Osteria dei Vecchi Sapori“.
In che rapporto siete con gli “old dj”?
“Noi abbiamo inventato un nuovo genere con una nicchia di affezionati, quindi non ci sono dei veri e propri competitor. Certo, ci sono ambiti dove la Techno è molto forte, ambito in cui i dj sono molto gelosi della loro console e guai a chi gliela tocca…”
Chi vi piace nel panorama del clubbing?
“Abbiamo una passione per i Cassius e la loro commistione di generi e per Armand Van Helden con il suo mix di disco ed house. Tra gli emergenti, Tom Staar è una promessa”.
Il vostro rapporto con la Rete?
“Il Web è la base della nostra promozione, l’ideale per interagire con chi ci segue, per raccogliere critiche e suggerimenti. Ma anche per intercettare i gusti del nostro potenziale pubblico”.
Cosa fate quando non lavorate?
“Di tempo ce ne resta davvero poco. Dormiamo per riprenderci, vediamo film, mostre, ci dedichiamo all’amore e alle altre cose belle della vita”.