La manutenzione della caldaia: un obbligo di legge e una garanzia di sicurezza
Non capita raramente, vista la mobilità sociale e lavorativa, di cambiare città o anche zona abitativa nell’ambito delle stesse città e provincie. In tal modo è facile accedere a nuovi appartamenti e quindi riattivare le classiche utenze per la casa.
Tutte le utenze sono importanti e irrinunciabili ma un’attenzione a parte merita quella relativa al riscaldamento della casa in cui si vada ad abitare.
Che si viva da soli o in compagnia o, a maggior ragione, che si costituisca un nucleo famigliare, è evidente che la prima cosa che si debba fare è verificare le condizioni degli impianti di climatizzazione, se presenti.
A maggior ragione occorre verificare le condizioni della caldaia dell’unità immobiliare. Quindi capire se essa sia efficiente, performante, sicura e quindi di pacifico utilizzo per il proprio abitare.
Sono operazioni semplici quelle necessarie a riattivare la caldaia per il riscaldamento
Spesso si svolgono agilmente dopo le normali procedure di riavviamento dell’utenza che potrebbe essere stata staccata, qualora si tratti di un immobile che stia uscendo da un periodo di vacanza abitativa.
Ma non appena si sarà riattivato l’allaccio con le utenze e quindi con il gas per l’erogazione del riscaldamento domestico, sia riguardante la climatizzazione che riguardante l’erogazione di acqua per gli usi personali, a questo punto bisognerà verificare lo stato reale di manutenzione della caldaia.
Per puntualizzare un minimo di basi conoscitive legali e burocratiche è necessario che tutti i consumatori abbiano contezza circa l’impianto normativo regolante la materia, che è abbastanza recente.
L’impianto normativo della materia, infatti, culmina con la legge guida per la manutenzione delle caldaie domestiche. Si tratta del DPR 74/2013 che stabilisce che la manutenzione dell’impianto venga eseguita da tecnici qualificati e autorizzati dalla casa produttrice.
Tali interventi sono obbligatori ma rispondono, sul piano della loro frequenza, ai tempi previsti dalle istruzioni riportate nel libretto d’uso e manutenzione dell’impianto.
Nello specifico si fa riferimento al DPR 74/2013 quale decreto attuativo dei D.Lgs. 192/05 e 311/06 e s.m. quindi ad una materia in continua e recente evoluzione. La quale, per non soggiacere a imprecisioni ed a eccessive interpretazioni di capi di condominio o conduttori di appartamenti, rimanda al libretto d’uso e manutenzione per fornire tutti i dettagli necessari al manutentore autorizzato.
Aiutano anche le Leggi Regionali che regolano la materia e che, sovente, possono differenziare anche di non poco tra di loro, a maggior ragione per motivi climatici che portano ad esigenze di riscaldamento delle case diverse
Quando si giunge in un nuovo appartamento, in ogni modo, la prima esigenza è capire se e come sia stata eseguita l’ultima manutenzione della caldaia in oggetto. Per cui il manutentore visionerà l’oramai noto “Libretto di impianto per la climatizzazione”.
Dal D.M. 10/02/2014 in avanti sono obbligatori da tenere presso il conduttore, forniti dal proprietario dell’immobile, dei documenti che registrano i dati tecnici della caldaia. Ancora, gli interventi di manutenzione eseguita.
Il manutentore verifica con opportune esplorazioni dell’impianto, la sicurezza del medesimo. Ovviamente apre e chiude l’impianto di riscaldamento e registra il proprio lavoro ed i dati rilevati.
Qualora l’impianto sia nuovo l’incombenza spetterà all’installatore che sta montando la caldaia nuova in un appartamento. Egli dovrà compilare la prima verifica perché rimanga a futura memoria e si possa leggere negli interventi successivi, decisi dalla ditta produttrice dell’impianto e dalle leggi regionali che
impongono il controllo dei fumi periodico. Non si potrà fare a meno del manutentore anche per i casi di intervento ordinario per qualche caso di malfunzionamento o correzione delle prestazioni dell’impianto
poiché, oramai, per legge il consumatore non potrà far altro che osservare eventuali problemi e chiamare la manutenzione autorizzata. Non è permesso, infatti, agire direttamente sull’impianto. Se non per pochissime
manovre ammesse e semplici. Queste, se non utili alla riattivazione della funzionalità della caldaia o alla soluzione del malfunzionamento, debbono lasciare il posto al manutentore specializzato.
Proprio per questo bisogna affidarsi alle cure di un centro specializzato, come quello Buderus. Che abbia un servizio di reperibilità continua e possibilità di invio di personale su chiamata in ogni momento della giornata.
Con le caldaie, infatti, non si scherza. Ne va della propria sicurezza oltre che del proprio portafoglio.
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