È limpido, incolore e brillante alla vista. Equilibrato, caldo e persistente al gusto. Leggero, fruttato, floreale e amabile all’olfatto. Versatile, iconico, autentico, il Pisco è la bevanda simbolo del Perù, protagonista assoluto di dieci giorni di degustazioni in numerosi ristoranti, locali e pub milanesi.
Dal 28 settembre all’8 ottobre, il capoluogo lombardo è infatti palcoscenico della Milano Pisco Week, un’occasione imperdibile per assaporare il famoso distillato peruviano, interpretato dai migliori bartender meneghini e servito nelle location più cool.
Dal ristorante Daniel all’Inkanto, dal Bulk Mixology Food Bar al The Spirit. E ancora, dall’h club>diana al Octavius Bar – The Stage, dal Morgante Cocktail & Soul alle Biciclette Art Bar & Bistrot e alla Terrazza Duomo 21, le location più glamour ed eleganti presenteranno nella drink list cocktail a base di Pisco preparati a regola d’arte. Lime, Ginger Ale, maracuja, liquirizia, peperoncino, Vermouth, Mezcal, Rum affumicato e cannella, sono solo alcuni degli ingredienti scelti dai barman per creare drink d’autore, personalizzati con miscelazioni diverse per offrire sempre nuove esperienze di gusto.
Organizzata dall’Ufficio Commerciale del Perù in Italia, Ocex Milán, la rassegna rende omaggio all’acquavite ricavata esclusivamente dalla distillazione del mosto fresco di uve pisqueras, fermentato secondo metodi tradizionali, senza aggiunta di acqua o zuccheri. Denominazione DOC regolata dalla normativa del Perù e riconosciuta dall’Unione Europea nell’accordo di Lisbona, prende nome dalla città peruviana di Pisco (Pisku significa uccello nella lingua quechua degli Inca), in una vasta baia dove per secoli nidificavano gli uccelli del Pacifico.
Iniziata in età coloniale, a fine XVI secolo, la produzione interessa le aree enologiche della provincia di Lima, Ica, Arequipa, Moquegua e Tacna, e coinvolge circa 400 produttori e centinaia di marchi che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. Il grado alcolico? È tra i 38 e i 48 gradi, con una media di 42 gradi per le bottiglie più commercializzate. Otto le varietà, suddivise in uve aromatiche (italia, torontel, moscatel, albilla) e non aromatiche (negra, criolla, mollar, quebranta, uvina).
Quattro sono invece le qualità – Puro, Aromatico, Acholado, Mosto – che può essere degustato liscio (trago corto) oppure sublimato in cocktail come il chalaquito e il Pisco sour (quest’ultimo con aggiunta di succo di lime, ghiaccio, sciroppo di zucchero e albume d’uovo). Si ottiene solo da una varietà di uva pisquera il Pisco Puro; dalla distillazione di mosti con fermentazione interrotta il Pisco Mosto, utilizzando tra il 60 e l’80% di uva in più e combinando le diverse varietà in proporzioni differenti il Pisco Acholado.
Per informazioni, scaricare la brochure qui : Milano Pisco Week
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