Viviamo nell'era dei multisala con suono in digital surround, ma siamo davvero in grado di ascoltare? Questo uno dei quesiti che stanno alla base del Gran Festival del Cinema Muto. Un mese dedicato a Charlie Chaplin, con proiezioni, conferenze, mostre fotografiche e laboratori per riscoprire e conoscere una delle epoche più affascinanti dell'audiovisivo.
POLIEDRICO CHAPLIN – Tutti ricordiamo Chaplin per aver inventato Charlot, adorabile vagabondo che non si separa mai da bombetta e bastone e che passeggia con un paio di scarpe troppo grandi ai piedi. Charlot resta puntualmente coinvolto in risse e fughe esilaranti, ma le sue avventure forniscono sempre spunti per riflettere. Chaplin non è stato solo attore e regista di successo ma anche sceneggiatore, produttore e compositore. Sua è la voce che canta all'inizio de Il circo, il film scelto per inaugurare il Festival.
CINEMA E MUSICA – L'iniziativa è l'occasione per apprezzare il lavoro de I Solisti Lombardi, l'unica formazione nazionale specializzata nella sonorizzazione di film muti. Diretto da Alessandro Calcagnile, il gruppo esegue musiche dal vivo durante la proiezione di film e cortometraggi. Dice la pianista e compositrice Rossella Spinosa “Abbiamo lavorato rispettando i canoni ma anche sondando nuove sonorità. Abbiamo rivisitato i classici del cinema attraverso occhi e orecchie di oggi“. L'esperto di cinematografia Vittorio Boarini aggiunge: “Il ruolo della musica è fondamentale: non accompagna il film, lo integra“.
PIÙ SPAZIO AL MUTO – Durante la presentazione del progetto, l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory commenta: “La musica è in grado di esprimere l'inesprimibile, soprattutto in una società come la nostra, in cui siamo diventati sordi per difesa“. L'assessore coglie l'occasione per anticipare che nel Museo del Novecento (la cui inaugurazione è fissata per dicembre, ndr) ci sarà un'ampia sezione dedicata al cinema muto. Aspettiamo fiduciosi. Intanto, ci godiamo la magia di Chaplin.