Dici Preppy e pensi a Tommy Hilfiger. Il fashion designer americano è la quintessenza dello stile fatto di cravatte tartan, pantaloni kaki e blazer blu, riportato in auge dalla serie televisiva di culto Mad Men. Una tendenza che dagli States ha conquistato tutto il mondo, reinterpretata e reinventata da Paese a Paese. Al Politecnico di Milano per una lectio magistralis sulla moda, Hilfiger racconta il successo del Preppy style.
CASUAL REVOLUTION – “A 18 anni cominciai a disegnare abiti ispirandomi al Preppy tradizionale ma aggiungendovi un tocco in più” spiega il designer “Volevo rendere stilosi, divertenti ed economici i classici dello sportswear americano“. Gli fa eco Lisa Birnbach, autrice di The Official Preppy Handbook (1980) e di True Prep (2010) “Lo stile prende nome dalle prestigiose preparatory school anglosassoni. Un tempo era sinonimo di abiti dai colori seri e dal taglio rigoroso: Hilfiger ha portato una ventata di freschezza a questo guardaroba, rendendolo chic e casual al tempo stesso” sottolinea la scrittrice.
MITI AMERICANI, QUALITÀ ITALIANA – Tante le fonti di ispirazione dichiarate dallo stilista: “Attingo con uguale interesse a moda, cinema, arte e musica. Un tempo mi ispiravo soprattutto agli americani, da Jean-Michel Basquiat a Audrey Hepburn, da Jimi Hendrix a Janis Joplin. Ora che tutto è globalizzato, devo necessariamente andare oltre i confini della mia nazione: spesso mi ispiro ai tessuti indiani e alle pubblicità anni Cinquanta della Ferrari“. E ammette il forte legame con la nostra tradizione artigianale: “La linea di alta gamma e gli abiti delle sfilate vengono cuciti in Italia: la qualità da voi è superiore. Se potessi, sposterei tutta la produzione nel vostro Paese“.
A giugno Hilfiger arriva a Milano con un originale temporary shop itinerante, una beach house in legno bianco dove viene presentata la collezione Primavera Estate. Si tratta di un grande cottage che ha già fatto tappa a New York e Los Angeles e che sembra venire direttamente dall’East Coast. Più Preppy di così…