Una bambola posseduta? Già fatto. Inquietanti fantasmi? A bizzeffe. Terribili esorcismi? Neanche a parlarne. E se fossero tutti presenti nella stessa pellicola? Probabilmente sono queste le domande che si è posto il regista James Wan prima di scegliere la sceneggiatura dei fratelli Hayes per il suo The Conjuring – L'evocazione. Un horror ben orchestrato, tratto da una storia vera ambientata negli anni Settanta con Patrick Wilson (Watchmen) e Vera Farmiga (Tra le nuvole).
LE REGOLE DELLA PAURA – Dopo le orripilanti torture di Saw e i fantasmi di Insidious, lo specialista James Wan riprende in mano alcuni dei temi già trattati in precedenza (la bambola assassina ricorda la marionetta diabolica di Dead Silence) e ne tira fuori l’ennesimo film che sa fare paura. Il suo nome sta ormai diventando sinonimo di qualità e l’abilità e la semplicità con cui inscena i cliché horror lo rendono tra i migliori del genere. Indubbiamente sa essere molto furbo. Porte che si chiudono improvvisamente, rumori inquietanti, l'azzeccatissimo accompagnamento sonoro e tanto altro fanno da cornice ad uno script tratto da una storia vera. Una famiglia che si trasferisce in una casa maledetta e una coppia di investigatori del paranormale chiamati a indagare sui misteriosi avvenimenti. Un plot che il cinema sembra abusare dai tempi di Amityville Horror (i fatti trattati si ispirano alle medesime vicende), ma l’opera di Wan tocca le corde giuste e sa emergere nella marea dei fac-simile. L'arrivo del secondo capitolo di Insidious conferma quanto il pubblico ami le opere del regista malese. Pollice su.
Dal 21 agosto al cinema.