I tecnici incappucciati strappano gli strumenti di mano ai musicisti, portando via amplificatori, microfoni e pezzi di batteria. I Verdena si aggrappano a basso e chitarre cercando di continuare una coda noise su Il suicidio del Samurai. L’ultimo grido lo lancia Alberto seduto alle tastiere. Il tonfo della musica che si interrompe. Roberta ringrazia tutti dall’unico microfono sopravvissuto. I Verdena hanno saputo farsi apprezzare ancora una volta. Il pubblico del Carroponte, andato a vedere il 9 settembre l’ultima data del tour estivo, non si aspettava certo un finale così comico-surreale. L’immensa struttura del palco quasi inghiotte i quattro, ma la musica imponente di Rossella Roll Over li salva e fa partire il concerto nel modo migliore.
La band, come di norma, dedica maggior spazio ai nuovi brani come Grattacielo, Lui gareggia e Attonito, le meno frequentate nei live, e le immancabili Scegli me, Loniterp e Lei disse. Le incursioni nel repertorio, quando ci sono sanno farsi sentire. I 12 minuti de Il Gulliver o la doppietta Ovunque e Luna, non lasciano scampo. La batteria soffre sotto i colpi militari di Luca, tanto da dover sostituire il rullante, ma appena trova la complicità del basso di Roberta la chimica tra gli elementi è perfetta. L’esplosione di luce segue le due teste sull’orlo della collisione, basso e chitarra si sfidano finché non ritrovano l’armonia. Una gran bella chiusura di tour per una band che trova nel live il suo habitat naturale.