Tempo di Olimpiadi, tempo di sport… Un film a tema sportivo dice sempre qualcosa in più delle regole di una partita, dell’affiatamento di una squadra o del punteggio su un tabellone, divenendo contenitore non asettico della cultura e dei costumi di un paese. Il filone dei film a tema sportivo persiste nel tempo e continua a piacere al pubblico e a ispirare i registi (tanti sono i sequel e le rivisitazioni di vecchi film), ma mentre il cinema “made in USA” è onnivoro in termini di sport, in Italia come sempre è il calcio a primeggiare. Tirando le somme, tanti sono i sentimenti e i cliché derivanti dalle pellicole più famose, che permettono di fare delle più ampire riflessioni sulle due società.
USA, SPORT E SENTIMENTO – Tutte le discipline trovano spazio in un film americano: dal golf (La leggenda di Bagger Vance diretto da Robert Redford, con Will Smith), all’atletica (il mitico Momenti di gloria), dal basket (il divertente Space Jam con il campione Michael Jordan ed i personaggi dei cartoni Looney Tunes), al pugilato (la saga di Rocky e Toro Scatenato, diretto da Scorsese ed interpretato dal premio Oscar Robert De Niro), passando per il surf (Point Break con Patrick Swayze, che prima di darsi ai balli erotici in Dirty Dancing fu leader di una gang di surfisti che rapinano banche, e un Mercoledì da leoni, che dipinge le comunità di surfisti sullo scorcio degli anni ’60 e ’70). Anche baseball e football americano hanno ispirato grandi film: L’uomo dei sogni – con un giovane Kevin Costner – è basato sullo scandalo che nel 1919 costò la squalifica a otto giocatori dei Chicago White Sox; Ragazze vincenti, la vera storia di un campionato di baseball tutto al feminile organizzato nel 1943 in America a causa di mancanza di uomini impegnati in guerra, interpretato da Geena Davis e Madonna. Ogni maledetta domenica (regia di Oliver Stone) è un altro caposaldo della cinematografia sportiva: se da un lato mostra in ogni sua piega il football e le sue regole, dall’altra svela la zona oscura dello sport americano; Quella sporca ultima meta è il film di Aldrich del 1974 (riproposto in versione comica, ma per nulla banale ne L’altra sporca ultima meta con Adam Sandler nei panni che furono di Burt Reynolds) che racconta il riscatto di un uomo ingiustamente incarcerato grazie alla preparazione di una partita di football. Da non dimenticare i moltissimi film dedicati alla danza e al ballo (da Save the last dance a Flash Dance, da A time for dancing a Footloose).
CALCIO, ULTRAS E BIZONA – Vero che anche in America si ritraei il mondo del calcio (ricordiamo Fuga per la vittoria con Sylvester Stallone a fianco di grandi giocatori del calibro di Pelè), ma è nel nostro Paese che sembra esista solo questo sport ad assorbire gran parte della vita sociale e del tempo libero. I classici degli anni Ottanta – Eccezzziunale veramente con Diego Abatantuono – raccontano in maniera scanzonata e divertente il mondo degli ultras di un tempo: L’allenatore nel pallone, con il mitico Lino Banfi nei panni di Oronzo Canà e numerosi personaggi reali del campionato di calcio italiano, ma già Ultras con Claudio Amendola e il più moderno Tifosi, sembrano aver perso la genuinità del pittoresco mondo delle tifoserie negli stadi e raccontando la violenza dei fatti di cronaca. Ben riuscito nella sua commistione di immagini di repertorio e ricostruzione filmica è Maradona La mano de Dios, mentre 4-4-2 (con Valerio Mastrandrea e Roberto Citran)è un buon progetto che ha permesso a 4 giovani registi di debuttare al cinema, cercando di ritrovare il cuore del calcio o almeno di capire dove si è perso.