Fino al 9 aprile allo Spazio MIL di Sesto San Giovanni è in scena Vestire gli Ignudi di Luigi Pirandello per la regia di Annig Raimondi. Uno spettacolo suggestivo e poetico, tragico e comico insieme.
INTRIGHI PIRANDELLIANI – L’interpretazione di Annig Raimondi è magica ed impressiona per la semplicità e la capacità di penetrare il testo di Pirandello. Una trama pirandelliana più che mai attuale, in cui la “maschera finisce per cadere dal volto che ne è coperto”. I personaggi presentano la vicenda di questa donna, Ersilia Drei, come fosse uno show televisivo. Un tenente si innamora di Ersilia e le promette di sposarla. Lei, a casa del console italiano a Smirne, è l’istruttrice della figlioletta, che un giorno cade dalla terrazza e perde la vita. Ersilia, costretta a scappare, scopre che il tenente sta per sposare un’altra, così tenta il suicidio, ma per “fortuna” viene salvata. Questo l’antefatto prima dello spettacolo: Vestire gli Ignudi inizia da qui, quando uno scrittore, Ludovico Nota, avendo appreso della storia da un giornale, decide di scrivere un romanzo.
ANNIG RAIMONDI È ERSILIA – Nel testo è racchiusa tutta la poetica dell’autore agrigentino: la maschera, i personaggi fuori e dentro la scena, il meta teatro, la pazzia e la suspense. Gli ingredienti sono magistralmente impastati dagli attori: un grande scrittore interpreta l’autobiografico cinismo pirandelliano ed una giornalista in erba compare sulla scena come una maschera della commedia dell’arte. Diverte, incanta e fa sorridere la messa in scena tra sedie che si spostano, rumori e suoni che arrivano dalla finestra sulla strada e luci soffuse. La recitazione è impeccabile e non mancano i toni ironici e le intonazioni liriche. Tutti sono veramente bravi, ma lei, Annig Raimondi, incanta il pubblico: divertente, credibile ed insieme incredibile, si muove con leggerezza e riempie il palcoscenico, eterea e sempre presente è un perno per tutti gli attori, veloce nella recitazione scandisce le frasi topiche dello spettacolo mostrando di incarnare la filosofia di Pirandello. Dalla fisicità imponente il console cerca la verità insieme ad Ersilia, che spezza le frasi, alza la tensione e raccoglie tutte le emozioni scandagliando l’animo umano e affondando negli abissi delle viscere per rievocare le pulsioni primigenie dell’uomo.
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