Il Seminato di Via Mercadante è un luogo storico della città. Durante la seconda guerra mondiale è stato un rifugio antiaereo, riapre oggi come centro polifunzionale accogliendo un’esposizione che rivisita in chiave grottesca la propaganda della dittatura che più di sessant’anni fa andava a occupare un triste posto nella storia: Bunkerhaus.
UN TAGLIO NETTO ALLA LIBERTA’ – No Curves, così si chiama il gruppo di street-artist autore della mostra, ha ricreato al Seminato la casa bunker del gerarca in maniera del tutto insolita. Unici strumenti utilizzati dal gruppo sono forbici e nastro adesivo, che ricopre ogni cosa che si vede nella tana del Despota. Dai cappelli custoditi nella teca-totem di vetro, all’inginocchiatoio posto sotto la Madonna del , dalla scacchiera alla sedia del Gerarca, tutto è stato ricoperto di nastro. A dominare sono il nero, il rosso e il bianco, il dittatore di turno non gradisce un arcobaleno troppo variegato, lascerebbe troppo spazio alla fantasia.
ZERO CURVE, ZERO FANTASIA – Impossibile non pensare al film Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin davanti alla scrivania del Gerarca, personaggio centrale nella nella mente di No Curves. Il Dittatore è un fanatico della linea retta, ecco spiegato il nome del gruppo e il motivo di quei ritratti di soldati e madonne scheletricamente verticali. Senza scoperchiare discorsoni filosofico-politici, No Curves ha creato i ritratti delle dittature di ogni tempo, quelle che vivono grazie alla repressione della libertà e della fantasia, che puntano all’appiattimento dell’umano vagheggiando il raggiungemento di una perfezione inumana.
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