SOGNO – La particolare tecnica di Tommaso Ottieri colpisce e incanta, la precisione dell’archittetura della sua Napoli viene sciolta dal tocco mitigante del pennello. Ottieri esercita da diversi anni la professione di architetto, ma padroneggia ugualmente bene la pittura ad olio, da queste due passioni nasce il suo stile. I dipinti sono monocromi, ma esaltano alla perfezione il calore e la vita con i colori caldi, giallo, ocra e rosso, spesso in stridente contrasto con il nero della notte. Ottieri rappresenta degli edifici vivi, fa risaltare la bellezza di Napoli e la sua vitalità, i quadri diventano delle rappresentazioni oniriche e deformate dell’architettura urbana. Le tele sono di ampio formato, tenute insieme da “punti di sutura” ancora visibili al di sotto dello strato di colore, un segno reale che contamina la visione onirica del pittore.
REALTA’ – Le immagini che colpiscono di più all’interno della mostra Sirene sono San Giuseppe dei Ruffi 3, che restituisce con la maestria di cui solo un architetto è capace l’interno della chiesa, facendo animare le luci e i piccoli dettagli, il tutto con un solo colore, l’oro che passa con noncuranza dalla luce all’altare, scintillante e confortante al tempo stesso. Night è il primo dipinto che si vede quando si entra, una tela di 130 x 260 cm, sembra di essere in cima ad un palazzo e guardare in lontananza le luci della città, un dipinto di gusto impressionista che ricorda il lieve tocco costruttore di Monet, mentre a volte richiama più l’atmosfera rarefatta di Turner. L’occhio analitico di Ottieri è in grado di svelare sorprendenti caratteristiche formali ed estetiche dell’ambiente contemporaneo, in particolare della città che conosce meglio, Napoli.
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