TRIESTE FILM FESTIVAL – Un festival è sempre un appuntamento atteso per spulciare nella cinematografia, adombrata dalla febbre da botteghino dello star-system dei giorni nostri. Se poi si parla di cinematografia dei paesi dell’Europa centro-orientale, l’appuntamento si fa ancora più interessante. I paesi dell’Est europeo, in particolar modo, dopo essersi ribellati alle catene dittatoriali hanno sprigionato una tale creatività a cinema da essere in pole position in termine di sperimentazione e stimoli. Il Trieste Film Festival apre la sua 18a edizione dal 18 al 25 gennaio, puntando l’occhio alle nuove pellicole della Bulgaria e Romania, i due paesi che sono appena entrati nell’Unione Europea. I cinema Excelsior, Ariston e Teatro Miela della città di Trieste sono le tre location destinate alla kermesse, che quest’anno si apre con l’attesa pellicola di Tony Gatlif dal titolo Transylvania, che ha come ha protagonista la nostra Asia Argento.
IN PROGRAMMA – Centocinquanta proiezioni tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, senza rinunciare alle interessanti retrospettive e incontri monotematici: l’autore svizzero Murer sarà presente al festival a presenziare la rassegna che gli viene tributata, con titoli come Marcel (19 gennaio, ore 15.00 alla Sala Excelsior) o il recente Vitus (20 gennaio, ore 20.00 alla Sala Excelsior). Tra i lungometraggi in concorso attesi dai cinefili si segnalano Fehér tenyér dell’ungherese Szabolcs Hajdu (21 gennaio, ore 20 alla Sala Excelsior), Hîrtia va fi albastrã del rumeno Radu Muntean (23 gennaio, ore 22.00 alla Sala Excelsior), Optimisti del serbo Goran Paskaljević (19 gennaio, ore 22.00 alla Sala Excelsior) e Z odzysku del polacco Sławomir Fabicki (23 gennaio, ore 17.00 Sala Excelsior).
INDAGINI – La città di Trieste si guarda allo specchio con la retrospettiva dedicata al regista triestino Franco Giraldi, nella cui filmografia resta unico La città di Zeno. A Trieste con Italo Svevo, realizzato nel 1978 ed in programma all’Ariston il 24 gennaio. Infine, ritorna per il secondo anno l’indagine sul cinema tedesco con Update Deutschland, un gradito omaggio Andreas Dresen, di cui rivedremo Halbe Treppe (A metà strada), Willenbrock (2005) e Sommer vorm Balkon (2006).
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