IMPRESSIONE – Appena entrati dalla porta d’ingresso della Galleria Pack si prospetta un muro ricoperto di banconote, tutte da un dollaro, tutte uguali e tutte tremendamente vere. E’ l’installazione di Gianni Colosimo dal titolo Wallpaper. Guardi più attentamente e vedi che hai appena posato il piede su una serie di biglietti verdi che ricoprono l’intero pavimento. Sei entrato nell’opera d’arte, e hai il timore che qualcuno spunti da dietro l’angolo e ti accusi di aver calpestato un capolavoro.
VISIONE – Entri nella prima stanza ed è divertente, cerchi di capire se i biglietti sono attaccati ad uno a uno, se c’è un trucco. Nella seconda stanza cerchi un elemento nuovo, ci sarà qualcosa di diverso un segno, una piega. Entri nella terza stanza e sei desolato, tutto si confonde, la visuale si perde, come in un vortice. Il verde si accumula, contorni e linee sono sempre uguali, ma meno riconoscibili. Inspiegabilmente il tutto diventa vuoto.
RIFLESSIONE – Più ci si addentra nell’installazione più ci si perde nei meandri della mente e di quello che vi legge. Come dice Franceso Bernardelli, curatore dell’esposizione: “Il vuoto creato dalla galleria non si limita a offrirsi quale metafora lampante di un’arena libera, aperta a più letture ed interpretazioni, ma come concreta forma di presenza-assenza”. Gianni Colosimo sfrutta, quindi la tensione che si crea tra la White box, la galleria moderna, e la pulsione desiderante per dar vita a una visione onirica, in cui emerge lo smodato desiderio dell’uomo per l’accumulo del Capitale.
Comments are closed.