Storia di un’amicizia annunciata
L’ultimo giorno del Milano Film Festival ha proprio l’aria di essere l’ultimo. Forse perché è domenica, forse perché è mattina, l’area circostante il Teatro Strehler è vuota. La bacheca dei registi è, invece, ormai piena e, sopra, c’è anche la foto di Joachim Trier, l’esordiente regista di Reprise, ultimo lungometraggio in concorso ad essere mostrato al pubblico.
Una storia quasi comune
Il film racconta una storia (quasi) comune d’amicizia. Due ventitreenni, Phillip (Anders Danielsen Lie) ed Erik (Espen Klouman-Høiner) cercano di gestire il loro talento (?) letterario e la loro decennale amicizia in una Oslo troppo fredda per esser loro d’aiuto. Phillip, che sarà il primo ad ottenere il successo, soffrirà di un disagio mentale che lo costringerà a confrontarsi con una realtà ben lontana dalle sue aspettative ed anche Erik, che gli starà vicino il più possibile, dovrà infine fare i conti con la vita vera.
La regia e la musica di Reprise
Joachim Trier, debuttante nel campo dei lungometraggi, ma già autore di corti di successo, si presenta al grande pubblico con un’opera, piena di digressioni ed intrecci temporali, definibile come drama-comedy. L’aspetto drammatico è innegabile, così come si ride e sorride spesso di un’amicizia a volte acerba, di ragazzi che provano a diventare uomini. Azzeccato l’utilizzo delle musiche, con la presenza di un gruppo punk norvegese, Kommune, che risulta importante anche per lo svolgimento della trama.
I premi
Agli Oscar 2007, la Norvegia ha presentato proprio Reprise, che ha vinto anche il premio come miglior film al Festival di Istanbul, mentre Joachim Trier ha raccolto riconoscimenti anche presso i Festival di Karlovy Vary e Toronto. L’ascesa di questo film, che continua a raccogliere ottime critiche, non poteva certo fermarsi in Italia. La giuria del Milano Film Festival, composta da Marco Baliani, Andrew Davies ed Esmeralda Calabria, infatti, l’ha giudicato il miglior film della rassegna.