25th

Ottobre

Villa La Rotonda: un Boschetto Romantico ritrovato tra storia, sostenibilità e innovazione

A La Rotonda, villa veneta simbolo del genio di Palladio, presentato il progetto di recupero del Boschetto Romantico. Un luogo bucolico in cui, oltre a passeggiare, si può godere di relax, svago e pace in assoluta intimità.

di Carlotta Tenneriello

Quello presentato proprio nel meraviglioso interno della Villa è un progetto conservativo volto a consentire la fruibilità del parco in sicurezza e a tenere alta l’attenzione sull’inclusività.

Grazie al finanziamento ottenuto dal PNNR, sono stati realizzati interventi mirati al ripristino delle viste. L’unica opportunità per ristabilire i coni visivi ideati da Andrea Palladio ora nascosti dal boschetto e dal viale di faggi, che hanno interrotto il rapporto visivo tra la villa e il paesaggio agricolo.

Per questo, le piante del boschetto ottocentesco sono state censite, classificate e sottoposte a indagine fitopatologica per determinare il loro stato di salute.

Interventi grazie ai quali sarà possibile ammirare il rinnovato spazio verde. Un’opportunità unica per approfondire la storia e il contesto naturalistico di questo luogo straordinario. Un dialogo tra architettura, natura e storia ideale anche per implementare l’offerta didattica dedicata alle nuove generazioni e puntare sull’accrescimento di una cultura mirata alla tutela paesaggistica.

La Rotonda, la villa veneta più iconica al mondo

Elevata sulle colline attorno a Vicenza per essere ammirata, La Rotonda consente di godere di un panorama straordinario. Dalla sua posizione si contempla infatti l’anfiteatro dei colli, il fiume navigabile e i campi, geometricamente divisi in filari di viti.
Una villa veneta di indiscutibile e rara bellezza.

La Rotonda” infatti è probabilmente l’edificio palladiano più iconico al mondo, un sito dichiarato patrimonio dell’UNESCO. Fu progettata da Andrea Palladio, architetto veneziano maestro del Rinascimento, per l’ecclesiastico Paolo Almerico (1514-1589).

L'ingresso a Villa La Rotonda
L’ingresso a Villa La Rotonda

Dopo l’incarico a Roma come referendario apostolico dei papi Pio IV e Pio V, Almerico decise di ritirarsi a Vicenza, sua città natale. Nel 1565 affidò al Palladio il progetto per la sua nuova dimora sopra un colle alle porte della città.
Un rifugio per sé ove trascorrere gli ultimi anni di vita lontano dall’ostilità dell’aristocrazia cittadina, ma allo stesso tempo un luogo di rappresentanza in posizione ben visibile.

Alla sua morte, la villa passò al figlio naturale Virginio, che la tenne solo per due anni prima di cederla ai fratelli Odorico e Mario Capra. La famiglia Capra, stirpe di nobili vicentini, conservò la villa fino agli inizi dell’Ottocento.

Dal 1818 Villa Almerico Capra subì diversi cambi di proprietà; danneggiata durante gli assalti austriaci del 1848 e più volte restaurata, fu infine acquistata dalla famiglia Valmarana nel 1912.

Visitata da poeti e artisti, regnanti e uomini di stato, studiosi e amanti dell’arte, viaggiatori e turisti da tutto il mondo, La Rotonda, con il bonus facciate prima e con i fondi del PNRR oggi, porta a compimento il suo spazio verde restaurando il Boschetto romantico.

Il boschetto romantico, un luogo magico

Il boschetto romantico di villa Almerico Capra è un luogo di passeggiata ma anche di evasione.

Il progetto intende recuperare una zona apparentemente secondaria (si trova nel retro della villa) dove l’arte del paesaggio prende forma. Un ultimo geniale e meraviglioso guizzo di vita e cultura, poco prima dell’abbandono.

“Nel ‘900, quando la mia famiglia entra in questa proprietà, è la guerra a dettare le regole di vita. L’esistenza è ridotta al minimo essenziale, siamo alla sopravvivenza e non c’è spazio, tanto meno risorse, per i diversivi. Sono la campagna, le vigne, gli alberi da frutta, i gelsi e i pioppi a disegnare la geometria degli spazi, esattamente come 400 anni prima con Palladio. Il boschetto romantico è stato fino a ora considerato quasi sganciato dalla Villa, un luogo in più, considerato quasi superfluo.” racconta il conte Nicolò Valmarana, attuale proprietario.

Villa La Rotonda, Vicenza
Villa La Rotonda, Vicenza

La famiglia Valmarana ha sempre gestito la villa come la propria casa privata, dedicandole tutto l’amore possibile, I lavori di restauro sono iniziati nel ‘900 fino all’epoca più recente.
Dopo la manutenzione delle facciate nel 2021, che ha ridato alla Villa tutta la luce che merita questo iconico edificio, oggi si prosegue con il recupero del boschetto romantico.

In occasione della riqualificazione dei giardini, la Fondazione La Rotonda S.r.l. ha presentato anche l’innovativa app per Villa La Rotonda.

La app offrirà percorsi audio personalizzabili in base a interessi ed esigenze di ciascun visitatore. Si potrà esplorare la Villa accompagnati direttamente dalla voce di Palladio o di altri illustri protagonisti, come la Contessa Giustina Galvagna in Valmarana che l’ha abitata alla fine dell’800, e potrà svelare tutti i segreti dei giardini.
Mappe interattive e percorsi su misura consentiranno di esplorare autonomamente le ricchezze botaniche, storiche e architettoniche della villa.

Il conte Nicolò Valmarana

Nicolò Valmarana è una persona pratica e sensibile allo stesso tempo. Cresciuto in mezzo ai profumi, al paesaggio, alla concretezza e al tempo stesso alla magia della campagna, ha imparato ad amare la natura e a fare della cura, del mantenimento e della progettazione del verde la propria dimensione personale e professionale, diventando uno dei progettisti più apprezzati e richiesti in Italia e all’estero.

D’altra parte, sottolinea Nicolò Valmarana, “ho imparato dalla mia famiglia a coltivare il bello. Essere proprietari di un bene così prezioso significa agire avendo avuto ereditato un incarico. Che nel tempo in me è diventato presenza e ascolto. Soprattutto silenzio e misura. Ovvero, le regole della bellezza tracciate dal Palladio che l’ha concepita e da chi l’ha abitata, amandola, senza tradirla mai.”

Il conte Nicolò Valmarana
Il conte Nicolò Valmarana

Una missione, quindi, che il conte porta avanti con dedizione e infinita passione. Grazie al supporto dell’ingegner Filippo Giustiniani, esperto in recupero di edifici storici e restauri, il prossimo passo sarà quello legato al recupero dell’orangerie.

Ritrovate le tracce durante i lavori, appoggiata alla barchessa dello Scamozzi, la limonaia costituisce un ulteriore passo avanti nella restituzione della magnificenza della Villa. Infatti, l’orangerie rappresentava uno degli ambienti più raffinati del quale disponevano le abitazioni nobiliari fino al ‘700.

Nicolò Valmarana e Barbara Codogno alla presentazione del progetto "Ri-Partire dal Giardino"
Nicolò Valmarana e Barbara Codogno alla presentazione del progetto “Ri-Partire dal Giardino”

Fu con Napoleone e la fine della Serenissima che le famiglie aristocratiche veneziane subirono un tracollo economico. Abbandonate dalla Repubblica, si lasciarono andare a uno stato di trascuratezza che condizionò anche gli edifici e a maggior ragione le limonaie, assai delicate e costose.

Adesso, grazie alla volontà di Nicolò Valmarana, anche questa parte storica e preziosa de La Rotonda tornerà a brillare. Un regalo per la comunità e per tutti coloro che si lasceranno ammaliare dalla bellezza di questo magico luogo.

Info: villalarotonda.it

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