17th

Novembre

Il racconto degli Arcade Boyz

Gli Arcade Boyz, youtuber da 550.000 iscritti, e il racconto dell’illusione della fama di Jordan Jeffrey Baby, suicidatosi in carcere a 27 anni

Il 13 marzo, all’indomani della notizia della scomparsa di Jordan Jeffrey Baby, 27enne che si suicidato nel carcere di Pavia, gli Arcade Boyz, youtuber attivi dal 2016 con ben 550.000 iscritti, hanno deciso di dedicare un video decisamente serio ai suicidi in carcere, un problema di cui non si parla abbastanza. 

Non è per caso che accade tutto ciò. Gli Arcade Boyz da tempo esplorano il disagio giovanile e la meccanica distorta dei social, offrendo una prospettiva originale, quella di persone che conoscono bene la scena musicale trap e hip hop e i problemi di una intera generazione.

Tra l’altro, la tragedia dei suicidi in carcere non riguarda solo i detenuti, che spesso in Italia sono innocenti in attesa di giudizio. “Dal 2012 ad oggi ci sono stati 85 suicidi nelle carceri italiane, ben 3 solo nel 2024… non parliamo di detenuti, ma di membri della Polizia Penitenziaria. Perché se il sistema spinge al suicidio i detenuti, non funziona affatto neppure per chi deve gestirli”, spiegano nel loro video, con il loro linguaggio diretto, quello dell’hip hop e della trap, Fada e Barlow, ovvero gli Arcade Boyz. 

Dal canale YouTube degli Arcade Boyz sono passati artisti come Caparezza, Dolcenera J-Ax ed i due hanno ospitato pure interventi di personaggi tv come Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Ben quattro anni fa, hanno intervistato per la prima volta proprio Jordan Jeffrey Baby, un ragazzo che, a differenza di ciò che hanno scritto in molti, non era un trapper, ovvero un artista che viveva di musica. 

Era prima di tutto una persona che cercava ‘hype”, ovvero cercava fama e like sui social facendo di tutto, andando purtroppo incontro a chiari problemi di depressione e dipendenze da sostanze e psicofarmaci, e come tale gli Arcade Boyz  l’hanno sempre trattato. 

Nello stesso video pubblicato il 13 marzo 2024 i due Youtuber accennano anche della loro evoluzione nel modo di comunicare nel tempo ed ai loro problemi  giudiziari di qualche anno fa. E vanno oltre.  “In Italia veicolare l’odio vende, ma non è una cosa bella, come le gogne mediatiche e la galera”, raccontano.

Tra l’altro, gli Arcade Boyz, prima delle pandemia, hanno pubblicato anche interviste a psicologi incontrando ragazze e ragazzi nelle scuole e nei teatri. Lo scopo di questi incontri era parlare di uno dei problemi più gravi che può colpire i più giovani, ovvero il pensare che la popolarità sui social renda persone migliori, di successo.

Il video degli Arcade Boyz sulla vicenda di Jordan Jeffrey Baby,  suicidatosi in carcere a 27 anni

L’intervista degli Arcade Boyz ad  Jordan Jeffrey Baby nel 2020

Gli Arcade Boyz su YouTube

Comments are closed.