L’ANCI è in campo da giorni per cercare di supportare chi ha, ancora oggi, tanti problemi per via della tragica alluvione in Romagna.
La tragedia dell’alluvione in Emilia Romagna ha toccato il cuore di tutti, e dalla Lombardia, il territori che per noi di Milano da Bere non può che essere un riferimento, sono in molti i volontari che sono partiti per dare una mano a chi ha visto la propria casa. E non solo, anche i i propri affetti li ha visti travolti dal fango.
Ma non solo semplici cittadini. Anche una delegazione della Protezione Civile comunale è partita da Milano per recarsi nelle province di Ravenna, Forlì e Cesena per valutare le necessità immediate affrontate dai comuni colpiti dall’alluvione. Il Comune di Milano si è prontamente offerto di fornire tutti gli aiuti richiesti all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
L’ANCI Emilia Romagna ha effettuato una prima ricognizione e ha quindi richiesto all’ANCI nazionale di coinvolgere, tra le prime città, Milano e Firenze per un’analisi più dettagliata delle necessità nei territori maggiormente colpiti, in particolare in un’area che comprende cinque unioni di comuni: Fontanelice, Castrocaro, Conselice, Cesena e Faenza.
Le cinque unioni raccolgono complessivamente 40 piccoli comuni e sarà proprio dai centri più piccoli che si concentreranno le attività di monitoraggio delle esigenze tecniche e amministrative, essenziali per garantire risposte immediate e future alle necessità dei territori colpiti dalle alluvioni e frane degli ultimi giorni.
Dopo il monitoraggio e le rilevazioni effettuate da Milano, partirà una seconda delegazione con la speranza che al più presto l’emergenza rientri e che i territori ancora allagati possano via via essere liberati dal fango. Il governo ha già annunciato aiuti ma i volontari di tutta Italia si sono già mobilitati per dare una mano sia in prima linea che con aiuti umanitari, donazioni, viveri, beni di pronto soccorso e di prima necessità. E non è la prima volta che i milanesi e gli italiani in generale, attorno a una tragedia, sono capaci di stringersi e di aiutare chi è più in difficoltà. Un grido di resilienza e di speranza per un territorio che ha già voglia di rialzarsi.